Le Razze come Popolazioni Genetiche – Approccio allo studio per la programmazione del miglioramento genetico (Genetica Animale)

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Università: Università degli Studi di Pisa Facoltà di Medicina Veterinaria Corso di Laurea Specialistica in Medicina Veterinaria
Materia: Genetica Animale
Con il termine ?Razza? si intende una popolazione di individui con caratteri morfologici e/o fisiologici e/o funzionali e/o patologici comuni, trasmissibili per via ereditaria. Solitamente, le razze derivano dalla scissione di specie primarie (o primitive) grandi in gruppi più piccoli, le cosiddette Razze Derivate, in seguito a selezione naturale. Quest’ultima può esplicarsi attraverso l’isolamento geografico o sociale e l’azione dell’ambiente sulle popolazioni e sui singoli individui. Alcune razze derivate, infatti, successivamente hanno trovato particolari condizioni ambientali, di allevamento o di produttività, che ne hanno favorito l’espansione. Su altre razze, invece, sono state operate forti selezioni artificiali, inizialmente basate solo sui caratteri fenotipici, poi anche su quelli genotipici, grazie ad una maggiore consapevolezza ed a tecniche più raffinate. Le razze, dunque, sono semplicemente dei raggruppamenti subspecifici, i cui principali elementi caratterizzanti e comuni a tutti gli individui sono i seguenti:

– Eredità e Riproduzione
– Morfologia
– Fisiologia e Psicologia
– Caratteristiche Biologiche e Biochimiche
– Attitudini
– Utilizzazioni
– Adattamento all’ambiente
– Aspetti Storici, Geografici, Evolutivi
– Aspetti Socio-Economici, Culturali, Estetici, Affettivi, Simbolici

Dal punto di vista delle produzioni animali, invece, a seconda delle esigenze o degli interessi degli allevatori, le razze possono essere classificate seguendo parametri diversi:

– Esame storico/evolutivo
– Esame zootecnico, attraverso la ricerca della base genetica, suddiviso in:

* Morfologico, basato sulle caratteristiche fisiche dell’animale in questione. Ad esempio, è definito ?Tipo Digestivo? un animale di grossa mole, di solito finalizzato alla produzione di carne; si parla, invece, di ?Tipo Respiratorio?, riferendoci ad un animale da corsa o ad un buon produttore di latte.
* Fanerotico, basato sull’analisi di tutti i segni appariscenti dell’animale (ad es. il colore del mantello).
* Attitudinale, basato sulla comprensione del tipo di produzione maggiormente adatta ad ogni animale: latte, carne, uova, lana…

– Analisi dei polimorfismi biochimici o molecolari (ad es. sieroproteine e gruppi sanguigni)
– Esame Immunologico, basato e sullo studio dei gruppi sanguigni e su quello della formula leucocitaria, allo scopo di individuare, per esempio, una maggiore o minore resistenza dell’animale alle malattie.

Ai fini dello studio delle razze e della loro selezione, è fondamentale l’analisi della potenziale variabilità genetica per l’evoluzione delle razze stesse ed i loro possibili futuri adattamenti a particolari condizioni ambientali. Le diverse specie e le diverse razze rappresentano, infatti, pools genici differenti, polimorfi, capaci di conferire ad ognuna una grande ricchezza di caratteri. L’analisi della variabilità genetica può essere applicata per diversi scopi:
– Identificazione di un individuo
– Comprendere relazioni di parentela fra gli individui
– Esclusione di paternità
– Cartografia
– Miglioramento selettivo con marcatori (MSA)
– Identificazione della razza

Esemplificando e riferendoci alle attuali razze bovine da carne, possiamo considerarle tutte discendenti da un unico ceppo originario, che poi si sono adattate ad ambienti diversi e che, infine, sono state sottoposte a progetti di ricerca finalizzati al miglioramento delle razze stesse. Si ritiene che queste razze si siano evolute da altre razze bovine provenienti dalle regioni asiatiche e del nord-Africa, che, in tempi antichissimi, hanno superato le barriere naturali fino a raggiungere anche i nostri territori. Tra le razze italiane più pregiate per la produzione di carne, possiamo senza dubbio menzionare le seguenti:

– Razza Chianina, originaria di Umbria e Toscana, ma diffusasi poi in tutto il mondo fino all’America Latina, al Canada, agli U.S.A. ed all’Australia. La caratteristica fondamentale della Chianina consiste nel suo Gigantismo Somatico, motivo per cui risulta particolarmente adatta per la produzione di carne.
– Razza Romagnola, antichissima razza che presenta una muscolatura ben sviluppata, soprattutto a livello del tronco, delle natiche e delle cosce.
– Razza Marchigiana, razza bianca derivata dalla Chianina e dalla Romagnola che presenta notevole sviluppo somatico associato ad un’elevata e veloce capacità di accrescimento.

Fra le razze bovine da latte, invece, la più nota è la Razza Frisona. Questa razza, di origine canadese, presenta solida struttura, corretta morfologia, ampie cavità addominali ed un efficiente apparato circolatorio, il tutto associato ad una buona salute generale.
Date le caratteristiche di ogni razza, c’è la tendenza da parte degli allevatori ad effettuare selezioni sempre più accurate, al fine di perfezionare e mantenere le Linee Pure. A tal proposito, sono nati Libri Genealogici specifici, in cui ciascun individuo di linea pura è iscritto assieme a tutti i suoi simili di una stessa razza ed attraverso cui è possibile reperire i migliori individui per la riproduzione. A tutto questo, però, va aggiunto che gli interventi di selezione artificiale rischiano di omogeneizzare le popolazioni, diminuendo notevolmente la variabilità genetica fra gli individui e quindi rischiando di far insorgere sempre più patologie.