Da Agraria di Bari un aiuto a Meru

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Assistenza ad un’azienda di erbe officinali e riguarderà irragazione e colture

«Meru Herbs», è un’Associazione di produttori di erbe officinali, che opera nel territorio di Meru (Kenya) sulla sponda destra e sinistra del fiume Kithino su di una superficie di oltre 5.000 ha, è costituita da 479 soci coltivatori proprietari con una superficie irrigata di 500 ha.

Questa attività inoltre assicura lavoro per oltre 100 unità presso il Centro di servizi e di trasformazione dei prodotti (con uno stipendio mensile di circa 100 ? per loro sufficiente ad una vita dignitosa).

L’Associazione «Meru Herbs» svolge la propria attività sotto l’assistenza della Diocesi di Meru e, con organismi elettivi, provvede alla gestione delle reti irrigue ed alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti dei soci. Nel 2005, dai rendiconti amministrativi, risulta una esportazione di prodotti finiti e con certificazione europea di qualità (tè, karcadè, camomilla, lemon grass, peperoncini e marmellate) per un corrispettivo di 267.862,62 ?; acquistati da: CTM Altromercato, Equomercato (in Europa) e Fair Trade (in Giappone).

Di questa iniziativa «Villaggio Globale» se ne occupò nel 2005.

Questa tenace iniziativa si fonda sul manager di «Meru Herbs», fin dagli anni 70, che è, nonostante i suoi 78 anni, Andrea Botta, un italiano ex Missionario (laicizzato) che è stato il promotore dei progetti irrigui e delle iniziative di trasformazione e commercializzazione dei prodotti.

Ma in queste terre, dove l’equilibrio ambientale è precario e la natura tenace, c’è bisogno di un tipo di assistenza più concreta e differenziata. Per questo, la regione Puglia, ha stanziato un finanziamento di 40mila euro.

Il sistema di irrigazione è quello che ha più bisogno di interventi. Infatti, i primi lotti della rete irrigua sono stati realizzati grazie ai fondi della «Cooperazione italiana allo sviluppo» a partire dalla metà degli anni 80. La zona, precedentemente a queste iniziative, era infestata dalla mosca tze-tze, debellata grazie alle disinfestazioni compiute dai coloni inglesi. Attualmente le piene del fiume hanno distrutto tre passerelle pedonali presso l’opera di presa e a monte di essa che servivano per il personale addetto alla gestione dell’acquedotto rurale e ai coltivatori per recarsi al centro di smistamento dei prodotti agricoli.

Il comprensorio è attraversato dal fiume Kithino, le cui acque provengono da un vasto bacino sotteso alle falde del monte Kenya e dallo scioglimento delle nevi perenni della sua cima. Da questo corso d’acqua perenne, vengono derivate le acque per l’irrigazione del territorio. Purtroppo tutto il sistema idrico superficiale non è sufficientemente soggetto a regimazione, anzi si può constatare un diffuso disordine idraulico che periodicamente provoca allagamenti, danni alle strutture esistenti ed alle coltivazioni in atto. Mentre la «traversa tracimabile» in cemento armato, costruita a servizio dell’impianto di irrigazione, fino ad oggi (20 anni) non ha mai subito il minimo danno, le opere di comunicazione camionali e pedonali vengono spesso travolte dai trasporti solidi causati dalla furia delle acque. Nell’ultima alluvione è stato distrutto un ponticello camionabile e tre passerelle pedonali che uniscono i farmers del comprensorio alla zona di ammasso e lavorazione dei prodotti e la relativa commercializzazione tramite il collegamento alla statale per Nayrobi. Mentre del ponte sulla strada, finalmente, si sta interessando lo Stato Keniota, le passerelle restano un vero problema per la vita dell’Associazione, i cui soci sono costretti ad attraversare il corso d’acqua su pericolosissime strutture di cordame e legno marcescente.

Per questi motivi, dietro segnalazione di Andrea Botta ed Achille Sigliuzzo, il Dip. Progesa della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari si è attivata per la formulazione del Progetto.

Il progetto ha l’obbiettivo di effettuare uno studio idrologico e di progettare due passerelle pedonali che non siano sormontabili dalle acque durante le piene. Le opere progettate saranno costruite in Kenya e realizzate da imprese locali.

Inoltre il progetto prevede attività di formazione che riguarderanno aspetti agronomici e la regimazione dei corsi d’acqua. Per i coltivatori i corsi avranno la finalità della diversificazione delle produzioni agricole, visti gli ottimi risultati economici e sociali ad oggi ottenuti.

Per il personale addetto alla gestione dell’acquedotto rurale e all’opera di presa sarà effettuato un corso riguardante la regimazione fluviale basata sulla realizzazione di opere con materiale naturale come pennelli, briglie e/o gabbionate che possono ridurre la pendenza dei corsi d’acqua e consentono la regimazione del fiume al fine di ridurne il trasporto solido e le esondazioni.

Queste attività saranno effettuate da docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari.

I docenti organizzeranno anche presso il centro «Meru Herbs» attività seminariali sulla coltivazione di piante officinali e introduzione di nuove varietà tenute da docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari. Attività seminariali sulla coltivazione sulle tecniche colturali del pomodoro adatto alla produzione di salse aromatizzate tenute da docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari. E organizzazione e realizzazione di attività seminariali sulla tecniche di contenimento del dissesto idraulico dei fiumi mediante opere a basso impatto ambientale.