CO2 – È Roma la città che inquina di più

580
Tempo di lettura: 3 minuti

I ricercatori hanno confrontato le 15 maggiori città italiane sulla base del loro maggiore impatto sull’ambiente in termini di anidride carbonica immessa nell’atmosfera

Arriva il «Rapporto Cittalia 2010. Cittadini sostenibili». Nel Rapporto, realizzato dalla Fondazione Cittalia – Anci ricerche, l’impatto ambientale dei cittadini, misurato in termini di CO2 immessa nell’ambiente, è stato elaborato con riferimento ai consumi elettrici domestici, ai consumi di gas domestici, alla produzione e il trattamento dei rifiuti (valutati in termini di CO2 generata dalle sole operazioni di incenerimento) e al trasporto privato di persone (tramite autoveicoli e ciclomotori, escluso, quindi, il trasporto pubblico).

Quindici le aree metropolitane italiane indagate, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Trieste, Torino e Venezia, aree che si posizionano lungo tutto lo stivale, decisione questa che permette di fare confronti, di trovare adeguati stimoli di crescita e di posizionare obiettivi sempre più ambiti per tutte le realtà studiate.

E quale risulta la città in cui i cittadini hanno un maggior impatto sull’ambiente in termini di CO2 immessa nell’atmosfera? È lei, la caput mundi, Roma, dove ciascun residente, nel 2009, è stato responsabile dell’emissione di 2.406 kg di CO2. Seguono Torino (con 2.303 kg per residente), Firenze (2.296 kg pro capite), Bologna (2.284 kg pro capite) e Trieste (2.215 kg). Milano con 1.842 kg di CO2 emessa da ciascun residente si colloca di poco sopra la media delle città metropolitane (quest’ultima pari a 1.804 kg). Da evidenziare come tutte le aree metropolitane del centro nord si collochino al di sopra di tale valore medio, mentre, di contro, le aree del Mezzogiorno sono tutte al di sotto di tale valore. In particolare, Napoli è la città in cui i propri cittadini hanno un impatto ambientale in termini di CO2 più basso (1.303 kg pro capite). Scenario preoccupante ma che stimola ancor più tutti noi a far meglio, perché i nostri comportamenti virtuosi vanno a modificare direttamente tali valori ad oggi essenzialmente negativi.

Ma perché la scelta di analizzare le aree urbane valutando i comportamenti sostenibili dei cittadini?

Bene, la scelta di analizzare le aree urbane nasce dall’esigenza di avere una visione reale della qualità di vita che la popolazione quotidianamente accetta; oltre la metà della popolazione mondiale, infatti, svolge ogni giorno molteplici attività di consumo, tempo libero, lavoro, cura familiare, impegni sociali e tutto questo all’interno delle aree urbane. Tutte queste attività hanno un indubbio peso sull’impatto ambientale in termini di polveri, di emissioni climalteranti, di rifiuti; importante, da parte del cittadino, è adottare comportamenti virtuosi, singoli comportamenti che influenzano la condizione di vita della collettività oltre che incoraggiare buone pratiche comuni. Naturalmente, il cittadino è solo uno degli attori che contribuisce a determinare l’impatto ambientale complessivo di un’area metropolitana. Il profilo ambientale di una città è, infatti, il risultato degli effetti congiunti di vari comportamenti che partendo dal singolo cittadino vanno ad interessare imprese, istituzioni pubbliche e private. Concentrarsi sul cittadino non significa dimenticare il peso che le altre realtà hanno sulla sostenibilità ambientale di un territorio, ma spostare l’attenzione su alcune tipologie di condotte la cui rilevanza è stata spesso ignorata.

Il senso è quello di rendere il cittadino consapevole e responsabile delle proprie scelte, perché è da lui che partano azioni volte a migliorare il rapporto con l’ambiente, nel suo significato più immediato, e a indirizzare comportamenti collettivi. Tuttavia, dall’analisi alquanto desolante dei dati, una sorpresa incoraggiante risulta da una seconda classifica redatta sempre all’interno dello stesso rapporto, quest’ultima risulta relativa alla cosiddetta «attenzione all’ambiente», valutata confrontando i progetti inseriti nel Programma triennale 2010-2012 delle opere pubbliche delle 15 città analizzate. Roma, da questa analisi, è la città in cui sono stati programmati i maggiori investimenti per progetti «a valenza ambientale». Dato promettente che fa ben sperare, perché l’ambiente è di tutti noi e siamo noi, cittadini d’Italia, a dover, in prima persona, sentire il peso delle nostre scelte e la responsabilità della salute dell’ambiente che viviamo; a chi ci governa, invece, il dovere di non far restare su carta i buoni progetti presentati.