Sostenibilità con la Canapa, pianta dalle mille risorse

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«CanaPuglia» ha come obiettivo la promozione della Canapa sativa, sia coltivandola sia organizzando seminari per informare la gente sulle potenzialità della pianta, promuovendo una coltura ecologica qual è la canapa. Si punta ad una rete nazionale di associazioni

Claudio Natile e Carmine Campaniello sono i vincitori di «Principi Attivi» per Bollenti Spiriti 2010 della Regione Puglia con il Progetto «CanaPuglia» posizionandosi al 116° posto sui 2.050 progetti presentati.

Oggetto del progetto la Cannabis sativa, una varietà di canapa che deriva da sementi certificate dall’Unione europea, caratterizzata da un basso contenuto di principio attivo (tetraidrocannabinoidi-Thc, pari allo 0,2%). Un interessante progetto che incuriosisce per i tanti campi d’applicazione a cui la pianta in oggetto si presta, una «pianta dalle mille risorse», e che mostra grandi prospettive future.

Abbiamo posto alcune domande al presidente di CanaPuglia, Claudio Natile, per avere le «ultimissime» sul progetto.

A marzo sono iniziate le «operazioni» di coltivazione dei campi di Canapa a Conversano (Bari). Come sta procedendo il lavoro?

A poco più di un mese dalla semina, le piantine godono di ottima salute. Hanno raggiunto l’altezza di circa 30 cm. Ecco perché si tramanda che la canapa non ha bisogno di diserbanti: cresce così velocemente da non dare la possibilità alle erbe infestanti di svilupparsi. Se coltivata con le dovute pratiche, è una pianta che non necessita di trattamenti chimici, come pesticidi e fitosanitari, rappresentando, dunque, una coltivazione che promuove uno «sviluppo sostenibile».

Molti sono gli usi della Canapa, dal settore agricolo, all’alimentare, al tessile, al medico, all’ambientale, all’industriale, ecc., e anche se negli ultimi anni è stata demonizzata più per scelte politico-economiche che per motivi realmente legati alla «pericolosità» della pianta stessa, le potenzialità rimangono tali, e in un momento storico così critico sia dal punto di vista economico sia da un punto di vista ambientale riconsiderare queste qualità è una opportunità da non perdere.

La canapa prima del proibizionismo iniziato negli Usa nel ’37 e poi diffusosi nel resto del mondo, era una grande risorsa economica-industriale. Veniva utilizzata nel settore tessile, soprattutto per la produzione di vele e cordami, e nel settore cartaceo prima che si iniziasse a usare il legno degli alberi, nel settore energetico per l’illuminazione, grazie all’olio di canapa, ma anche come combustibile per automobili e per la produzione di materie plastiche, ma soprattutto nella coltivazione agricola di terreni difficili da coltivare.

Qual è, quindi, l’obiettivo chiave del progetto, che si sta concretizzando?

L’obiettivo chiave del Progetto CanaPuglia, pensato e ideato da me e Carmine Campaniello, è d’informare l’opinione pubblica sul valore della canapa, dai suoi utilizzi fino al suo impatto ambientale, sfruttando le sue caratteristiche di eco compatibilità. Questo per comunicare concetti quali l’alimentazione sana, la tutela del territorio, l’utilizzo di risorse ecocompatibili, l’economia verde, l’abitare sano, di cui la nostra società ha bisogno di comprendere e mettere in atto.

Quali sono i primi risultati che vi aspettate e quali sono gli step del Progetto?

Come primi risultati speriamo di coinvolgere tanta gente, informarla su tutte le potenzialità della pianta e sulle possibili applicazioni della stessa nei vari settori. Durante il giorno della presentazione ufficiale del progetto a Conversano c’erano circa trecento persone, tra cui la maggior parte poco e male informata. Ecco perché è giusto che la gente venga resa consapevole dell’argomento in modo adeguato.

Per questo, organizzeremo seminari informativi sui vari campi d’applicazione della canapa: presto pubblicheremo le date degli incontri i cui protagonisti saranno medici, esperti in alimentazione, geometri, costruttori, ingegneri ambientali, coltivatori, Università e imprenditori che si stanno cimentando a sperimentare prodotti di canapa.

A proposito delle applicazioni, abbiamo già sperimentato la pizza con farina di canapa, gustosa e molto più digeribile della classica, che presto sarà servita nelle migliori pizzerie; un bar di Conversano ha dato vita, grazie alla collaborazione con CanaPuglia, al «caffè alla canapa», unico in tutta Italia, di una miscela dal gusto squisitamente nocciolato e con poca caffeina; lo stesso è accaduto con la «pasta di canapa», presto in commercio, realizzata da uno storico pastificio di Castellana Grotte (Bari), di esperienza pluriennale; e non per ultimo, il meraviglioso abito in tessuto naturale di canapa creato da un atelier di Conversano.

Chi ha condiviso con voi il Progetto?

Il progetto ha il sostegno di diversi partner: Assocanapa, il Coordinamento nazionale per la canapicoltura, Comune di Conversano, Università degli Studi di Bari, Coldiretti Puglia, Confagricoltura Puglia, Wwf Puglia, Associazione Demos.

Cosa dire a tutti coloro che pensano che la Cannabis sativa sia «solo droga»?

Suggeriamo di informarsi sulla grande truffa della proibizione della canapa che ha portato, in circa 80 anni, l’opinione pubblica ad etichettare una pianta come mera sostanza stupefacente. Invitiamo tutti i volenterosi di conoscenza a seguire le nostre iniziative che vogliono riportare luce su questa singolare risorsa.

State già pensando in cosa potrà evolvere in un prossimo futuro questo «neo» progetto?

Lo scopo è promuovere una «cultura sostenibile» attraverso una coltura ecologica qual è la canapa. Per questo, stiamo cercando di creare una rete nazionale di associazioni che, sul modello CanaPuglia, trasmetta, attraverso la canapa, il concetto di «sviluppo sostenibile». Con i dati del campo, poi, valuteremo la convenienza di introdurre la canapa in Puglia negli avvicendamenti colturali creando così una nuova fonte di reddito per gli agricoltori che, in questi ultimi tempi, stanno accusando un duro colpo.

(La foto è di Progetto CanaPuglia)