Troppi delfini spiaggiati in Puglia

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Il Wwf richiede maggiore attenzione da parte della regione. «Nel 2011 sono stati ritrovati in pochi mesi 24 delfini spiaggiati e verosimilmente si può stimare che il numero reale si possa aggirare intorno ai 50 esemplari morti»

Continuano in Puglia gli spiaggiamenti di delfini morti. Il Wwf, che da anni è in prima linea per la difesa e la tutela della biodiversità marina, lancia l’allarme e denuncia l’inquietante fenomeno che interessa tutta la costa pugliese. L’ultimo ritrovamento in ordine di tempo riguarda un esemplare di Stenella spiaggiato a Marina di Lizzano (TA), tra le spiagge Costa del Sol e Ultima spiaggia. Purtroppo quest’anno le segnalazioni di ritrovamenti, avvenuti in località molto distanti tra di loro, sono in netto aumento rispetto agli anni passati. Nel Salento sono stati rinvenuti tra febbraio e marzo tre esemplari di Stenella coeruleoalba rispettivamente a Vernole, Torre Chianca e Gallipoli. Successivamente un delfino identificato come Tursiops truncatus si è arenato a Vieste ed altri esemplari sono stati rinvenuti, in avanzato stato di decomposizione sulla costa di Trani, Bisceglie, Molfetta, S. Spirito, Mola di Bari, Brindisi Porto Cesareo e Torre Colimena.

Ma ritornando all’ultima Stenella spiaggiata, alcuni giorni fa il Wwf Taranto ha ricevuto una telefonata da un turista che segnalava la presenza dell’esemplare morto sulla spiaggia di Marina di Lizzano. Sono partite una raffica di telefonate all’indirizzo delle Forze dell’ordine e alle autorità competenti e, nonostante la segnalazione, il povero delfino è stato buttato in un cassonetto. Una fine angosciante sotto diversi aspetti: intanto chi doveva smaltire correttamente la carcassa non ha colpevolmente provveduto, creando un grave pericolo per la salute pubblica, inoltre non si sono potute accertare le cause della morte, posto che erano evidenti ferite causate da corpi contundenti. La circostanza è ancor più grave se si considera a distanza di 2 km dal luogo del primo ritrovamento è stato rinvenuto un altro delfino, presumibilmente della stessa specie, morto anch’esso per motivi ignoti.

«È necessario che le autorità locali e regionali prestino maggiore attenzione alla tutela della biodiversità marina – afferma il dott. Mauro Sasso, Consigliere regionale del Wwf Puglia – ed occorrono risposte convincenti ad un fenomeno che trova spiegazione alquanto aleatorie e opinabili. Nel 2011 sono stati ritrovati in Puglia in pochi mesi 24 delfini spiaggiati e verosimilmente si può stimare che il numero reale si possa aggirare intorno ai 50 esemplari morti. Le cause sono imputabili al forte impatto antropico in alcuni tratti dell’Adriatico e dello Ionio, come ad esempio le indagini per le attività estrattive, la pesca di frodo, gli scarichi illegali e le operazioni di bonifica dall’inquinamento. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ma chiediamo risposte concrete in termini di impegno finanziario e logistico da parte di tutti gli organi istituzionali interessati, risposta che sino ad ora è stata alquanto fallace».

In questi giorni si discute in Regione l’istituzione del Parco Regionale delle Dune, che dista una decina di km dalla zona del ritrovamento. Se è vero che la Regione Puglia investe sulle risorse naturali per una ricaduta positiva su turismo, qualità della vita e bellezza del paesaggio, sicuramente il Golfo di Taranto è una grande nurse ring, che accoglie specie importanti che arricchiscono la vita dei nostri fondali e favoriscono la biodiversità.

Secondo Fabio Millarte, Presidente del Wwf Taranto «Conosciamo l’emozione che suscitano i delfini nell’immaginario degli uomini, una specie intelligente che risveglia il sogno tutto umano di un mare amico, che gioca e che sa conquistarti. Il Wwf Taranto chiede che si provveda a tutelare lo specchio di Mare tra Marina di Lizzano e Manduria affinché si ponga un limite al deturpamento di uno degli angoli più caratteristici della nostra Costa».

(Fonte Wwf Puglia – Wwf Taranto)