Ottimo vino dalle campagne inglesi e presto olio… trentino

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All’epoca dell’antica Roma il vino prodotto nel sud dell’Inghilterra era molto apprezzato, ma i cambiamenti climatici, che fecero sprofondare il nord dell’Europa verso un clima più freddo ed ostile

Il riscaldamento globale non a tutti dice male… c’è chi invece ne trova beneficio: questo è il caso della Gran Bretagna dove il clima, tornato mite com’era 2000 anni fa, ha consentito di piantare vigneti soprattutto al Sud, nel Kent, nel Sussex e nell’isola di Wight. Nel 1980 gli ettari di terreno destinati ai vigneti erano circa 50 oggi son passati a 500.
È una zona questa del sud Inghilterra che si presta particolarmente alla coltura della vigna, grazie alla natura del suo suolo che è una prolungamento della faglia calcarea del nord della Francia. Ed è proprio dalla Francia che è partita la colonizzazione «vinicola», sono infatti già 20 aziende francesi che hanno acquistato terreni oltre La Manica e che producono, stando agli esperti, un ottimo champagne.
All’epoca dell’antica Roma il vino prodotto nel sud dell’Inghilterra era molto apprezzato, ma i cambiamenti climatici, che fecero sprofondare il nord dell’Europa verso un clima più freddo ed ostile, finì per distruggere gli antichi vigneti, bloccando definitivamente ogni produzione di vino. Questo fino ad un secolo fa, poi piano piano si tentò di piantare qualche vite con incerti esiti, ma ora, con le temperature più propizie, le viti si sviluppano rigogliose e forti.
Felici per questo riscaldamento globale certamente non sono gli abitanti delle piccole isole del Pacifico, il cui futuro è quello di scomparire sott’acqua, ma al limite potranno essere ospitati nel nord del Canada o in Siberia dove tra meno di 50 anni è previsto un clima molto più caldo.
Anche da noi sono previsti cambiamenti radicali nel campo delle produzioni agricole, che comunque già si denotano, ad esempio la Sicilia tra un decennio potrà essere un ottimo produttore di datteri, sempre che venga debellato il malefico insetto (Punteruolo rosso) che ha decimato tutte le palme italiane. In Piemonte e anche in Trentino finalmente potranno svilupparsi gli ulivi e così produrre dell’ottimo olio. Insomma il global change porterà radicali cambiamenti nella nostra produzione agricola, ma questo gli agricoltori nostrani lo sanno?

(Fonte Accademia Kronos, by Gabriele)