Finanziamenti per abbattere gli abusi edilizi

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L’iniziativa prevede l’estensione dell’obbligo di trasmettere l’elenco degli abusi al presidente della Regione che potrà sostituirsi ai Comuni per le demolizioni, oltre ad un determinato fondo per gli abbattimenti con una dote iniziale di 150mila euro

Dalla Puglia nuovi finanziamenti per abbattere gli abusi edilizi. Dato l’ok definitivo al disegno di legge presentato dall’assessore del Territorio Angela Barbanente, che prevede l’estensione dell’obbligo di trasmettere l’elenco degli abusi al presidente della Regione che potrà sostituirsi ai Comuni per le demolizioni, oltre ad un determinato fondo per gli abbattimenti con una dote iniziale di 150mila euro.

Per la serie «tanto prima o poi il condono arriva», costruttori e magnati dell’edilizia continuano a «mangiarsi» territorio e ideali ecologisti, innalzando eco-mostri che deturpano paesaggi e buone speranze.

Proprio per fronteggiare questa triste tendenza si è mobilitato il Consiglio regionale pugliese che ha approvato all’unanimità una legge contro l’abusivismo, che ci auguriamo faccia da esempio alla nazione.

La norma, anche chiamata «legge per lo sviluppo del territorio», permette allo Stato di finanziare i progetti di abbattimento e riqualificazione delle aree in cui c’è stato un abuso edilizio, superando così le limitazioni delle amministrazioni locali che troppo spesso faticano a controllare i superbi e vanagloriosi propositi di molti costruttori senza scrupoli.

Il Fondo di rotazione per le anticipazioni delle spese di demolizione è un fondo intergovernativo, come detto di 150mila euro, ma con la possibilità di attingere ulteriori importi dalla Cassa depositi e prestiti, e utilizzare i proventi delle sanzioni comminate dalla Regione per opere abusive in zone a vincolo paesaggistico, che, pensate un po’, dal 2009 ad oggi, sono addirittura triplicate.

Dallo schema del disegno di legge approvato emerge anche il ruolo tutt’altro che marginale del presidente della Regione, che assumerà il nuovo potere commissariale, sostituendosi ai Comuni nell’esecuzione delle demolizioni, invitando le amministrazioni locali a trasmettere l’elenco degli abusi rilevati mensilmente.

Ma, non è tutto. Il binomio tra tecnologia e burocrazia verrà consolidato da accurate osservazioni che emergeranno dall’esame meticoloso di immagini satellitari, e dall’istituzione di una vera e propria «Banca dati dell’abusivismo», in cui verranno registrati tutti gli immobili irregolari e le operazioni di abbattimento effettuate.

In tempi in cui avvisi di garanzia e corruzioni insabbiano e denigrano la terra e i terreni pugliesi si spera che il virtuosismo ambientale di una regione che lotta invece da anni contro l’abusivismo, possa aver una certo eco nell’intero Paese.