Straordinaria e opportuna iniziativa a Bari. La globalizzazione, le campagne che lasciano il posto alle fabbriche, la tecnologia che subentra a lavori manuali, le palestre che cacciano i giochi in strada dei bambini. Inascoltati i vecchi prima importanti «persone di consiglio», scacciate le ninfe e le fate e i folletti che trovavano ristoro nelle fontane e nelle grotte, morti i narratori popolari, i cantastorie che si muovevano di fiera in fiera e morta, travolta dall’informazione veloce, l’antichissima «arte orale del fabulare», l’arte universale del racconto
Intervista a Laura Marchetti
Laura Marchetti, professoressa di didattica delle culture all’Università di Foggia e coordinatrice scientifica del progetto «Le strade della fiaba», spiega il Convegno glocale svoltosi a Bari e avente come obiettivo quello di una nuova posizione teorica della fiaba popolare e una ricollocazione all’interno dell’identità culturale europea candidandola nella lista dei beni immateriali dell’Unesco.
Elsa Sciancalepore le ha chiesto perché è necessario conoscere e ripercorrere le strade della fiaba.
Due domande ad Aldo Patruno
Aldo Patruno, direttore del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia spiega, nell’ambito del convegno «Le strade della fiaba», come il paesaggio caratterizzi la fiaba, definisce come la comunità si identifichi con i paesaggi culturali, declinati in attrattori culturali.
Elsa Sciancalepore gli ha chiesto perché il convegno glocale in Puglia e cosa si è fatto e quali gli sviluppi futuri in argomento.
Ed inoltre Elsa Sciancalepore gli ha chiesto come il paesaggio fa da cornice alla fiaba e in che modo la caratterizza.