Una buona pratica per il Clima

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La Fondazione pubblica 10 macrodescrittori per ottenere l’etichetta di certificazione

Oggi Clima

Solo su «Villaggio Globale» è possibile consultare le modalità da rispettare per poter accedere alla richiesta dell’etichetta. Il grande impegno della Fondazione di Partecipazione delle Buone Pratiche. Oltre alla lettura che offriamo, gli interessati possono anche scaricare il Pdf

Che cos’è una Buona Pratica e come la si può valutare per distinguerla dalle tante cattive, tinteggiate di buono?

Ci prova la Fondazione di Partecipazione delle Buone Pratiche, sorta poco più di un anno fa col preciso scopo di creare addirittura un’etichetta che certifichi la corrispondenza di una pratica a rigorosissimi parametri di valutazione.

Abbiamo seguito l’iniziativa passo dopo passo, dalla sua prima presentazione all’assegnazione della prima etichetta e via via alle altre assegnazioni. Ora, per meglio rendere fruibile l’iniziativa, la Fondazione pubblica i «Manifesti», in pratica descrizione delle pratiche per raggiungere i vari obiettivi.

Basato su 10 macrodescrittori (definiti «Manifesti»), a loro volta articolati in sottoparametri, il processo di verifica spazia da rigorosi criteri di sostenibilità ecologica e sociale, alla valutazione dei servizi ecosistemici forniti, dagli effetti sulla biodiversità, alle politiche interne aziendali, dagli effetti sul clima al benessere umano a animale che caratterizzano la pratica sottoposta ad esame.

«Villaggio Globale», in 10 puntate, ospita la descrizione di tali parametri e i criteri di valutazione adottati dagli esperti della Fondazione.

Oggi si parla di Clima. Oltre alla lettura che offriamo, gli interessati possono anche scaricare il Pdf.

Fondazione buone pratiche

MANIFESTO N.2

BUONA PRATICA CLIMA

Requisiti per definire una buona pratica in tema di CLIMA:

1) Il Bilancio di carbonio antropico Crosta Terrestre-Atmosfera, deve risultare negativo o neutro.

La pratica deve massimizzare la cattura naturale stabile di carbonio in forma solida, eliminare tutte le emissioni evitabili di CO2 dovute ad attività diverse dal metabolismo, fino a raggiungere un bilancio specifico dinamico di carbonio che tendenzialmente lo sottrae all’atmosfera. Questo parametro attiene a tutte le attività che direttamente o indirettamente generano obbligatoriamente CO2 da consumi energetici o ossidazioni di carbonio di ogni tipo non biologico.

2) Il Bilancio di carbonio metabolico Crosta Terrestre-Atmosfera, deve risultare negativo o neutro.

La pratica deve: massimizzare la cattura naturale stabile di carbonio in forma solida; eliminare tutte le emissioni evitabili di CO2 dovute ad attività metaboliche, fino a raggiungere un bilancio specifico dinamico di carbonio che tendenzialmente lo sottrae all’atmosfera. Questo parametro attiene prevalentemente alla gestione di animali, del suolo e di biomasse di risulta, ove vengano applicate tecniche di limitazione della degradazione della sostanza organica o pratiche di allevamento compatibili con l’arricchimento sostenibile del suolo che le sostengono basato sull’impiego dei prodotti di risulta col minimo trattamento possibile.

3) Limitazione di ulteriori immissioni di gas climalteranti diversi da CO2

La pratica deve adottare ogni possibile limitazione all’emissione di metano, NOx e SOx. Questo parametro attiene in particolare questi 3 composti gassosi, quindi implica una valutazione delle possibili fonti emissive e degli eventuali correttivi adottati.