In Toscana una legge per coinvolgere i cittadini

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Per strutturare l’iter di formazione della legge si è adottato per la prima volta il metodo dell’Electronic Town meeting

La Regione Toscana, nel suo programma di governo 2005/06, ha previsto la redazione di una legge esclusivamente dedicata alla promozione della partecipazione dei cittadini. Proprio per il carattere peculiare della legge, la Regione ha scelto di strutturare l’iter di formazione della legge con un percorso di partecipazione, coinvolgendo la cittadinanza nella definizione delle caratteristiche e dei contenuti.
Questo percorso è iniziato il 13 gennaio e si è concluso il 18 novembre, con l’organizzazione del primo Electronic Town Meeting toscano, tenutosi nell’ambito della rassegna Dire & Fare a Marina di Carrara. L’incontro ha visto la partecipazione di 500 cittadini toscani che hanno discusso sui temi proposti e votato le principali mozioni emerse dall’assemblea.
Hanno assistito ai lavori il Presidente della Giunta Claudio Martini e l’Assessore alle Riforme istituzionali, al Rapporto con gli enti locali e alla partecipazione Agostino Fragai. Tra i partecipanti anche Sonia Cantoni, che ha preso parte attivamente ai lavori, in qualità di Direttore generale di Arpat; «anche nelle questioni che riguardano la salvaguardia dell’ambiente – ha sottolineato il Direttore – è molto importante la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali e l’informazione che noi dobbiamo fornire è condizione necessaria, anche se non sufficiente, per garantire efficaci processi partecipativi». I cinquecento toscani che hanno partecipato all’Electronic Town meeting hanno ricevuto, al termine dei lavori di sabato, un report che riassume le decisioni prese da tutti.

Lo stesso report sarà consegnato alla giunta regionale e costituirà la base della proposta di legge che l’assessore Fragai si è impegnato a portare in Consiglio regionale entro giugno del prossimo anno. Le sessioni su cui si sono confrontati i partecipanti sono state tre: Progettare insieme: come si fa a migliorare la partecipazione dei cittadini su un particolare progetto; Affrontare i progetti di grandi interventi: come gestire i problemi legati alle opere che interessano tante persone ma che hanno effetti su delle comunità definite?; Saperne di più: come avere più informazioni sulle scelte che ci riguardano e imparare a gestire meglio la partecipazione.
La sessione 2 del town meeting è stata la più attesa: il 92% dei cinquecento toscani seduti ai tavoli ha ritenuto opportuno che sulle grandi opere la legge preveda forme di discussione pubblica obbligatoria; tale discussione pubblica dovrà avere tempi certi e dovrà essere gestita da un comitato misto (38,86% delle risposte) formato da amministrazioni ed associazioni di cittadini espressione del territorio, oppure da un soggetto indipendente (30,43%).

Per quanto riguarda la sessione 3 «Saperne di più», il 60% circa dei partecipanti ai tavoli crede che il problema della poca informazione ai cittadini sia burocratico, per una tradizionale cultura della segretezza, per la poca disponibilità dei funzionari e per la scarsa comunicazione all’interno dell’amministrazione. Per quanto riguarda le modalità su cui le amministrazioni pubbliche dovrebbero puntare per far arrivare le informazioni ai cittadini, il 51,58% sostiene lo sviluppo di punti informativi decentrati, a fronte di internet (10,60%) e di nuove forme di comunicazione, come i display pubblici o le informazioni insieme alle bollette (37,82%). (m. b.)

(Fonte Arpat)
(28 Novembre 2006)