La biodiversità inizia dal suolo

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In pochi grammi di terra vivono miliardi di batteri appartenenti a milioni di specie diverse, oltre a centinaia di insetti e di diverse forme di vita vegetale

Il valore della biodiversità, il ruolo del suolo e le possibili strategie per prevenire i fenomeni di degrado sono stati al centro del convegno «Biodiversità e funzioni del suolo», che si è tenuto oggi all’Enea nell’ambito della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione.

Il suolo presenta una ricchissima diversità biologica: in pochi grammi di terra vivono miliardi di batteri appartenenti a milioni di specie diverse, oltre a centinaia di insetti e di diverse forme di vita vegetale.

Le attività antropiche innescano processi di perdita di fertilità che rendono il suolo una risorsa sostanzialmente non rinnovabile; diventa pertanto essenziale conoscere e preservare la diversità dei microorganismi, quale espressione della fertilità, produttività e stabilità ecologica del suolo.

In tale contesto, sono stati presentati i risultati di una ricerca Enea, condotta dall’Unità Sviluppo sostenibile ed innovazione del sistema agroindustriale, che ha preso in esame un bacino collinare della Sardegna nord-orientale, caratterizzato dalla presenza di differenti tipologie di uso del suolo. L’analisi della biodiversità batterica ha permesso una valutazione della risposta di un suolo alle perturbazioni antropiche e alle variazioni climatiche, elemento fondamentale per elaborare appropriate strategie di conservazione delle risorse genetiche e per adottare pratiche gestionali corrette ed efficaci.

Un’altra ricerca Enea, condotta dall’Unità Prevenzione e risanamento ambientale, ha preso in esame la biodiversità microbica che deriva dall’inquinamento di origine antropica. Attraverso studi effettuati su aree che hanno subito una prolungata contaminazione di origine industriale, come quella di Bagnoli (Napoli) e del sito minerario di Ingurtosu (Sardegna), è stata illustrata la caratteristica di particolari microrganismi in grado di metabolizzare gli inquinanti. Questa biodiversità microbica merita di essere preservata in quanto rappresenta un’esperienza del tutto peculiare nella storia evolutiva. Queste caratteristiche possono anche essere sfruttate per lo sviluppo di tecnologie di biorisanamento, la cui peculiarità è di decontaminare il suolo senza renderlo sterile, conservandone gli elementi fondamentali.

Il tema della biodiversità è al centro delle iniziative delle Nazioni Unite, che hanno proclamato il 2010 «Anno internazionale della biodiversità». La Convenzione dell’Onu per la Lotta alla Desertificazione, firmata a Parigi nel 1994, incentra la sua attività proprio sulla biodiversità del suolo, quale elemento fondamentale per garantire agli esseri umani l’accesso ai beni e servizi necessari per la propria sopravvivenza.

(Fonte Enea)