Basilicata – Meno difficoltà per impianti fino a 1 Mw

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Per eolico e fotovoltaico basterà una dia. «Rappresentano un modello di economia diffusa, il più delle volte incidente anche su quel settore tanto martoriato come quello agricolo»

Basterà una Dia per costruire impianti eolici e fotovoltaici fino a 1 Mw. I mini impianti di energia rinnovabile da fonte eolica o fotovoltaica con potenza nominale sino ad un mega watt elettrico potranno essere realizzati con semplice denuncia di inizio attività e senza procedura di compatibilità ambientale.

Lo ha deliberato la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità, Agatino Mancusi. Il provvedimento varato dall’esecutivo non contempla nuove norme, ma mette ordine tra quelle esistenti, indicando con chiarezza quelle da applicare nel caso in oggetto, col risultato di produrre una semplificazione delle procedure.

«La delibera – spiega l’assessore Mancusi – recepisce le indicazioni contenute in un ordine del giorno approvato nel Consiglio Regionale dello scorso 31 luglio nel quale si impegnava la Giunta Regionale ad emanare direttive per consentire la piena applicazione della legge regionale 1/2010. La disciplina regionale della Valutazione di impatto ambientale relativa agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili – spiega Mancusi – è stata oggetto di molteplici e talora contrastanti modifiche legislative che hanno sinora reso difficoltosa l’individuazione della disciplina applicabile. È in via di predisposizione un disegno di legge organico finalizzato ad adeguare la legislazione regionale vigente in materia di Valutazione di impatto ambientale alle previsioni della sopraggiunta normativa nazionale e, nelle more dell’emanazione di tale testo normativo, abbiamo ritenuto opportuno – conclude Mancusi – dare una risposta per la realizzazione dei micro impianti di generazione fino ad un megawatt, che rappresentano un modello di economia diffusa, il più delle volte incidente anche su quel settore tanto martoriato come quello agricolo, che vede molto spesso le imprese agricole incapaci di poter trovare redditi sufficienti per poter andare avanti».

(Fonte Regione Basilicata)