֎Bene le rinnovabili la raccolta differenziata e i controlli. Obiettivi ambientali europei e trend nazionali elaborati dal Sistema nazionale per la protezione ambientale. Il Rapporto Ambiente Snpa֎
In Ue 20 milioni di bambini a rischio povertà
Il nuovo Rapporto dell’Unicef
֎Si tratta di un aumento di quasi 1 milione di bambini dal 2019. Il rapporto rileva che più di 11 milioni di bambini e giovani nell’Ue soffrono di problematiche legate alla salute mentale. Gli adolescenti hanno maggiori probabilità di essere esposti a problematiche legate alla salute mentale, che colpiscono un quinto dei giovani tra i 15 e i 19 anni. Quasi 1 bambino su 20 è esposto a livelli elevati di inquinamento da pesticidi. 1 bambino su 8, a partire dai 12 anni, riceve regolarmente richieste online indesiderate a sfondo sessuale֎
Due milioni di persone (60% bambini) chiedono aiuto
Le inondazioni in Congo
֎Le acque alluvionali hanno distrutto o danneggiato quasi 100.000 abitazioni, 1.325 scuole e 267 strutture sanitarie. Nel 2023 registrati più di 52.400 casi di colera e 462 decessi, che ne fanno una delle più grandi epidemie al mondo֎
Parigi triplica il prezzo della sosta per i Suv: fino a 18 euro all’ora
(Adnkronos) – Parigi dichiara guerra ai Suv, tra i veicoli più inquinanti e ingombranti e pericolosi per la viabilità cittadina. Come stabilito con un referendum, da settembre parcheggiare un’auto di grandi dimensioni nella capitale francese costerà 18 euro all’ora in centro (dal 1° all’11° arrondissement) e 12 euro all’ora nel resto della città. Una sosta di sei ore con un Suv potrà arrivare a costare 225 euro, rispetto ai 75 euro delle altre auto. La posizione del governo locale è chiara: il Suv non è un mezzo di trasporto congruo per la città; chi non vorrà adattarsi alle esigenze climatiche e urbanistiche dovrà pagare questa sua scelta a suon di soste salate. “Qui non ci sono sentieri sterrati, né strade di montagna… I Suv sono assolutamente inutili a Parigi. Per di più sono pericolosi, ingombranti e utilizzano troppe risorse”, dice il vicesindaco David Belliard che è anche responsabile dei trasporti e aggiunge: “Il nostro obiettivo è inviare un messaggio molto forte alle case automobilistiche: non dovrebbero produrre questo tipo di auto, dovrebbero essere completamente vietate”. Uno scossone per le aziende dell'automotive, soprattutto se si considera che Europa (anche in Italia) i Suv rappresentano ormai oltre il 50% delle nuove immatricolazioni. Ad approvare la misura sono stati gli stessi cittadini parigini con il 54,55% dei voti favorevoli al referendum consultivo promosso dalla sindaca Anne Hidalgo per rendere Parigi più verde e accogliente per ciclisti e pedoni, anche in vista dei Giochi Olimpici di quest’anno. C’è da sottolineare, però, una bassissima affluenza alle urne: solo il 5,68% degli aventi diritto è andato a votare. Il risultato è comunque vincolante perché nei referendum municipali francesi non c’è un quorum costitutivo da rispettare. L’inquinamento prodotto dai Suv non è l’unica causa di questa misura, che mira anche a “punire” l’eccessivo spazio occupato da questi veicoli, che rende più difficile la viabilità per gli altri automobilisti e, in particolare, per chi va in bici. Si sottolinea, inoltre, come la prestanza motoristica e fisica dei Suv aumenti esponenzialmente il rischio di incidenti gravi, soprattutto in un contesto come quello urbano, poco scorrevole e molto imprevedibile. La scelta parigina ha fatto subito il giro del web e molti si stanno chiedendo quali Suv pagheranno di più la sosta a Parigi. Innanzitutto, bisogna evidenziare che il rincaro non riguarderà i residenti e una serie di categorie come i professionisti che parcheggiano nelle loro zone autorizzate, i tassisti che sostano nei posteggi dedicati, gli artigiani, le persone che lavorano nel settore sanitario e quelle con disabilità. Stanti questi requisiti territoriali e speciali, la tariffa differenziata si applicherà a tutte le auto con un peso superiore a 1,6 tonnellate, anche elettriche se pesano più di 2 tonnellate. Da quest’ultimo passaggio si evince come il provvedimento non miri solo a contrastare l’inquinamento ma anche l’occupazione degli spazi per le strade della città. Strade dove già da tempo è stato approvata la Zona 30, il limite di 30km/h per cui ha optato anche Bologna e che in Italia sta generando molte polemiche. In quasi tutto il territorio della capitale francese questo limite è stato introdotto già ad agosto 2021. Secondo le stime del vicesindaco Belliard, circa il 10% dei veicoli a Parigi sarà colpito dalle tariffe di parcheggio più elevate, che potrebbero fruttare alla città fino a 35 milioni di euro ogni anno. Stime più alte da parte di AAA Data, azienda specializzata in analisi dei dati del settore automobilistico, secondo cui le automobili che dovranno pagare una tassa più elevata nella capitale francese saranno circa 130mila, il 15% del totale. La misura approvata con il referendum di domenica 4 febbraio si inserisce in una strategia più ampia di sostenibilità ambientale, che prevede anche la riduzione del traffico, la creazione di piste ciclabili, la pedonalizzazione di alcune aree e la promozione dei mezzi pubblici. Da quando ne è diventata prima cittadina (2014), Anne Hidalgo è intervenuta con decisione per rendere Parigi una città più vivibile e meno inquinata, seguendo l’esempio di altre metropoli europee come Londra, Amsterdam e Stoccolma, che ha vietato le auto a motore termico nel centro della città già dal 2025. Sotto Anne Hidalgo, Parigi ha aumentato la pressione sugli automobilisti, facendo lievitare i costi dei parcheggi, vietando gradualmente i veicoli diesel e togliendo spazio alle macchine in favore della rete di piste ciclabili nella congestionata capitale. Finora la sindaco Hidalgo ha creato 1.000 km di piste ciclabili, di cui 1/3 (350km) protette. Una politica coerente con le esigenze dell’ambiente e l’indirizzo europeo, dove la Commissione ha recentemente presentato la Dichiarazione europea sull’uso della bicicletta. Hidalgo ha anche creato un’ampia zona a basse emissioni, in espansione, per escludere le auto più vecchie.
I risultati? Eloquenti:
– C’è stato un aumento del 71% nell’uso delle biciclette tra la fine delle restrizioni Covid e la fine dell’anno scorso, ha annunciato il municipio. Come testimoniano le colonnine che contano i passaggi delle vetture, durante le ore di punta mattutine e serali, sulle principali arterie parigine ora le biciclette sono quasi il doppio delle automobili. L’uso della bicicletta rispetto agli anni ’90 è aumentato di circa il 1.000%! – Il traffico automobilistico nella capitale è diminuito di circa il 45% dall’inizio degli anni ’90, mentre l’uso dei trasporti pubblici è aumentato del 30%. L’operato di Anne Hidalgo dimostra con i fatti che il cambiamento è possibile, anche nelle grandi città. “I parigini hanno fatto una scelta chiara… altre città seguiranno”, ha dichiarato fiduciosa la sindaca. In effetti, anche a Lione e a Grenoble le autorità hanno annunciato tariffe di parcheggio più elevate in base al peso del veicolo a partire dall’anno prossimo. “Si tratta – spiega Hidalgo – anche di una misura di giustizia sociale”, dato che le fasce più deboli della popolazione, spesso abitano nei pressi delle strade più trafficate. Come spesso accade, quindi, la sostenibilità ambientale abbraccia e sostiene quella sociale. Ovviamente, la misura non piace a tutti. Alcuni la ritengono giusta e necessaria per migliorare la qualità dell’aria e della vita, altri la considerano ingiusta e discriminatoria, e accusano la prima cittadina di voler penalizzare ideologicamente i più ricchi. Il gruppo di pressione “40 milioni di automobilisti” ha lanciato una petizione per opporsi alla misura e ha promesso battaglia legale Carlos Tavares, numero uno di Stellantis, ha commentato che “se la Francia non vuole i Suv, va bene. Venderò loro berline e manderò i Suv agli altri mercati”. L’impressione è che l’avversione per queste misure potrà ben poco. A partire dalla primavera di quest’anno è in arrivo una zona a traffico limitato che, con alcune eccezioni, vieterà tutto il traffico auto nella maggior parte dei distretti centrali della città. Che piaccia o no. —sostenibilita/mobilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Nuova vita a scarti e rifiuti, nasce Cap Evolution
(Adnkronos) – Nasce Cap Evolution, la nuova realtà di Gruppo Cap che opera nei settori del Waste, Wastewater ed Energy. La nuova azienda, guidata dal presidente Nicola Tufo e dal direttore generale Michele Falcone, per il 2024 prevede ricavi pari a 77 milioni di euro, di cui 1,3 milioni derivanti dal trattamento di rifiuti liquidi e 3,8 milioni di euro da energia e biogas. “Crediamo che oggi sia sempre più imperativo gestire le risorse in modo circolare e virtuoso, prestando grande attenzione all’impatto che ogni attività ha sul territorio e sulla società – spiega Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo Cap – Operiamo in un settore, quello dell’idrico, che tocca anche altri ambiti, come quello degli scarti dell’industria alimentare, che ci ha portato, nel corso del tempo, ad avvicinarci a quello dei rifiuti, attraverso un processo virtuoso basato sui principi dell’economia circolare. Da tempo abbiamo iniziato a differenziare sempre di più la nostra attività, cominciando a produrre biometano sfruttando la grande capacità energetica dei fanghi di depurazione, considerandoli quindi materia prima e non più scarto. Oggi arriviamo a Cap Evolution, che intende dare nuova vita a scarti e rifiuti per ottenere materie prime seconde, biogas, biometano ed elettricità”.
Cap Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione del Gruppo, vere e proprie bioraffinerie che, oltre a occuparsi del trattamento delle acque reflue, in molti casi possono essere utilizzati per la valorizzazione degli scarti. Dai fanghi, in particolare, si possono ottenere anche materiali come fertilizzanti, bioplastiche, cellulosa, minerali e biometano. Inoltre, in tre poli impiantistici, a Canegrate, Robecco sul Naviglio e San Giuliano, sono stati avviati processi dedicati alla gestione e al recupero dei rifiuti alimentari liquidi, con un piano che prevede di passare dalle attuali circa 30mila tonnellate a 200mila tonnellate autorizzate nel 2028 e l’avviamento al trattamento dei rifiuti liquidi all’impianto di Rozzano di oltre 107mila tonnellate. Ogni anno, negli impianti gestiti da Cap Evolution vengono trattati 350 milioni di metri cubi di acque reflue, di cui più di un terzo (34%) viene riutilizzato, e oltre 80mila tonnellate all’anno di fanghi di depurazione, dei quali circa 40mila vengono reimpiegati in agricoltura, altri 14mila come fertilizzanti e 30mila vengono termovalorizzati per produrre energia. L’obiettivo è quello di arrivare a termovalorizzare fino a 65mila tonnellate e trasformarne 20mila in fertilizzanti.
Cap Evolution gestisce anche gli impianti fotovoltaici che forniscono agli asset di Gruppo Cap energia da fonti rinnovabili. Grazie alla produzione derivante da fotovoltaico (ma anche agrivoltaico) e a una maggiore integrazione con Neutalia, l’impianto di termovalorizzazione di Busto Arsizio partecipato da Cap, il piano industriale di Cap Evolution prevede di arrivare a sostenere il 50% dei consumi del Gruppo entro il 2030, con una forte accelerazione nel prossimo quinquennio, per passare dall’attuale 3% al 35% nel 2025, al 40% nel 2026 e appunto al 50% nel 2030. L’energia prodotta potrà essere condivisa anche con le comunità locali. In questo senso, Cap Evolution promuove la creazione delle Cer, le comunità energetiche rinnovabili, uno degli elementi centrali del green deal della Regione Lombardia. Oggi sono già 13 i Comuni coinvolti nella realizzazione delle Comunità Energetiche nell’area metropolitana, che produrranno oltre 9 milioni di Kwh annui per un investimento di 10 milioni di euro. Avendo aderito alle manifestazioni di interesse rivolte alla Regione da parte di altri 23 Comuni, la prospettiva è quella di supportare 36 Comuni in totale. È previsto anche un investimento di 50 milioni di euro per lo sviluppo di impianti fotovoltaici e agrivoltaici che consentano di arrivare a produrre 70Gwh di energia. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Verità e giustizia per Taranto
֎«Non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L’amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita», l’insegnamento di Celeste Fortunato֎
Afghanistan, 96.000 bambini chiedono aiuto
֎A 100 giorni dal terremoto il freddo inverno minaccia le loro vite. L’Unicef ha realizzato 61 spazi temporanei per l’apprendimento e 61 spazi a misura di bambino, dove circa 3.400 bambini, oltre la metà dei quali bambine, hanno potuto ricevere un’istruzione di base֎
Quella scelta scellerata del Deposito unico dei rifiuti radioattivi
Intervista a Piero Castoro, referente del Coordinamento Noscorie Puglia e Basilicata
֎Una costruzione in cemento armato di ben 110 ettari, alta oltre 20 metri e profonda oltre 10 metri. Una discarica nucleare in cui depositare 17.092 metri cubi di rifiuti radioattivi per migliaia di anni, 36.927 metri cubi di rifiuti radioattivi per centinaia anni, 37.727 metri cubi di quelli radioattivi per decine di anni֎
Rifiuti urbani, cala la produzione dell’1,8%
֎La raccolta differenziata nazionale supera il 65%. Il 49,2% dei rifiuti urbani è riciclato ma ancora ampia la differenza rispetto alla raccolta. Pubblicato il Rapporto rifiuti urbani Ispra – edizione 2023. Tutti i dati nel dettaglio sono pubblicati e scaricabili dal sito del Catasto Nazionale dei Rifiuti֎
45 milioni di bambini a rischio
Sos dell’Unicef per l’Africa orientale e meridionale
L’Unicef lancia un appello di 1,4 miliardi di dollari per evitare una crisi umanitaria. Siccità e cambiamenti climatici minacciano la sicurezza alimentare, il fabbisogno di acqua con ricadute sulla salute
IT-alert, due giornate di test
֎I due giorni di test coinvolgeranno zone circoscritte di Puglia, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Sardegna simulando due emergenze che riguardano il collasso di una grande diga e un incidente industriale rilevante֎