Nell’aeroporto di Bari qualità dell’aria garantita

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In funzione un sistema che monitora la concentrazione dell’anidride carbonica (CO2) e, contestualmente, parametri microclimatici quali Temperatura (Temp) e Umidità relativa (RH). Le preoccupazioni per la salute umana in genere si concentrano sulla qualità dell’aria esterna (outdoor) piuttosto che sulla qualità dell’aria degli ambienti confinati (indoor)

Come l’inquinamento danneggia le opere d’arte

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L’Apat (Agenzia Nazionale per la protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) ha recentemente presentato un rapporto sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sulle opere d’arte esposte all’aperto. La ricerca è stata condotta da un tavolo tecnico coordinato da Apat in collaborazione con l’Icr (Istituto Centrale per il restauro) e riunisce diversi tra i maggiori esperti in questo campo.
Nello studio si osserva che il deterioramento di un’opera d’arte inizia subito dopo la sua realizzazione ed è progressivo e irreversibile. La velocità del processo non è direttamente proporzionale all’inquinamento atmosferico ma dipende anche da altre concause di diversa natura. Bisogna considerare infatti il tipo di materiale con cui l’opera è stata realizzata e fattori naturali come il clima e gli agenti atmosferici.

A Milano l’Ecopass non ferma l’inquinamento

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Dopo quasi due mesi si sfora per 35 giorni la soglia europea di inquinamento da polveri sottili

Mobilità sostenibile – Torino si conferma al primo posto

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A seguire Brescia e Parma. Al quarto posto Milano, subito dopo Bologna. Roma arretra addirittura al ventiseiesimo posto, mentre al ventunesimo posto è Napoli la prima città del sud. Ancona e Prato per la prima volta nella top ten. Le più insostenibili sono L’Aquila, Catanzaro e Reggio Calabria. Car sharing di nuovo in aumento. Per il trasporto pubblico, la maggiore offerta a Milano e Cagliari

È il trasporto su strada che inquina di più

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In un rapporto europeo analizzati e messi a confronto i dati relativi al periodo 1990-2006 dai 27 stati dell’Unione europea, con una particolare attenzione al settore dei trasporti su strada, che rimangono la sola principale fonte di ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e di composti organici volatili non metanici (NMVOCs), come benzene e etanolo e la seconda fonte in ordine di importanza di polveri sottili PM10 e PM2,5

Rifiuti plastica, a Taranto un impianto già molto chiacchierato

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In un dettagliato comunicato Zero Waste Puglia presenta una serie di nodi non risolti che minano sul nascere tale progetto. Per l’associazione la proposta andrebbe rigettata in quanto in contraddizione con l’agenda Ue su rifiuti e plastiche in corso di trasposizione nelle norme nazionali

Vado Ligure, picco di mortalità e ricoveri per le emissioni delle centrali a carbone

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Gli epidemiologi ambientali dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa hanno svolto una ricerca sull’impatto della centrale di Vado Ligure, studiando la popolazione residente per 13 anni in 12 comuni dell’area, per valutare la relazione tra esposizione ad inquinanti atmosferici e rischio di mortalità e malattie

Simposio – Advanced Atmospheric Aerosol Symposium (12-15/11/06)

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Il dibattito sul ruolo degli aerosol nell’inquinamento atmosferico si svolgerà presso l’Atahotel Executive in Viale Don Luigi Sturzo, 45

Contro l’asma eliminare fumo, muffe e smog

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I fattori di rischio ambientale incidono fino a oltre il 40% nelle patologie respiratorie. Dati che si possono allineare con quelli dei maggiori centri urbani italiani e delle maggiori città del Nord d’Italia

Covid e inquinamento, altri studi sul caso Lombardia

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Le possibili correlazioni a livello regionale tra sintomi e condizioni atmosferiche, meteo e inquinamento, indagate da uno studio condotto dall’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr con il Gipsa-lab del Grenoble Institute of Technology e la Fondazione E. Amaldi, pubblicato sull’«International Journal of Environmental Research and Public Health»

Con quali veleni ci uccidono?… è on line

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La lotta alle emissioni industriali: l’importanza del Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di inquinanti. L’Agenzia europea per l’ambiente analizza il ruolo del Registro anche per l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali

In arrivo multe all’Italia per l’inquinamento da PM10

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Legambiente: «Governo e Regioni non hanno fatto nulla e ci condannano a pagare anche le tasse per respirare». Urgente presentare il Piano nazionale anti-smog, che il ministro Prestigiacomo aveva promesso entro la fine di marzo ma che ancora non ha visto la luce

Il Codacons contro i mozziconi di sigarette

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La dispersione del filtro nell’ambiente è la prima causa di inquinamento delle acque marine. In Italia 93mila morti ogni anno sono attribuibili al fumo di tabacco, che è responsabile del 25% di tutti i decessi per cancro a livello globale. Codacons: assunzione di responsabilità dello Stato, no al fumo sulle banchine di tram, autobus e treni; no al fumo in spiaggia e nei luoghi di aggregazione, multe salate a chi trasgredisce. L’Associazione annuncia l’invio di una lettera al Ministro della salute

Lanciato nello spazio MethaneSAT, il satellite che monitora le perdite di metano sulla Terra

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(Adnkronos) – Lanciato nello spazio lo scorso 4 marzo, il satellite MethaneSAT, che monitorerà tutte le perdite di metano sul pianeta, è un chiaro esempio di come il progresso tecnologico possa aiutare la transizione green. Una tendenza fondamentale in questo contesto storico, rafforzata dal fatto che MethaneSAT è il primo satellite finanziato da un’organizzazione ambientalista, la Environmental Defense Fund (Edf). Methane Sat è stato lanciato nello spazio il 4 marzo 2024 e per realizzare il progetto è stata cruciale la partnership tra Edf e Google. L’obiettivo è quella di acquisire dati essenziali per comprendere e affrontare il problema delle emissioni di metano (CH4) nell’atmosfera, una delle principali cause del riscaldamento globale. Negli ultimi sono stati lanciati altri satelliti con un fine analogo, ma, secondo Edf e Google, MethaneSAT sarà il progetto più completo tra quelli disponibili.  “Tagliare l’inquinamento da metano prodotto dalle operazioni legate ai combustibili fossili, dall’agricoltura e da altri settori – ha dichiarato Fred Krupp, presidente di Edf – è il modo più rapido per rallentare il riscaldamento globale mentre continuiamo a decarbonizzare i nostri sistemi energetici. […] Per farlo, però, è necessario disporre di dati completi su scala globale. MethaneSAT ci mostrerà una panoramica del fenomeno tracciando le emissioni fino alla loro fonte”. MethaneSAT è stato lanciato in orbita tramite un razzo SpaceX Falcon 9 e sarà operativo a un’altitudine di oltre 560 chilometri. Dotato di telecamere a infrarossi (il metano è incolore) ad alta risoluzione, il satellite effettuerà 15 orbite giornaliere intorno alla Terra, focalizzandosi principalmente sulle regioni del mondo con maggiori attività di produzione di petrolio e gas naturale. L’obiettivo principale è individuare le perdite di metano che si verificano nel corso dell’estrazione e del trasporto di questo gas. Grazie all’estrema precisione delle sue telecamere, MethaneSAT sarà in grado di individuare anche le più piccole perdite di metano nell’atmosfera e sarà in grado di valutarne l’entità.  Diversamente da altri satelliti, MethaneSAT potrà quantificare le emissioni totali di metano su vaste aree e identificare i grandi emettitori in luoghi finora rimasti inosservati. Questo consentirà alle aziende e alle autorità di regolamentazione di tenere traccia delle emissioni e daranno alle parti interessate, cittadini, governi, investitori e importatori di gas, un accesso gratuito e quasi in tempo reale ai dati. Le istituzioni potranno quindi monitorare subito i risultati ottenuti con gli obiettivi e gli obblighi in materia di emissioni.  Queste caratteristiche inaugurano una nuova era per il settore, in linea con le crescenti richieste di trasparenza da parte di enti, consumatori e investitori. I dati interattivi sulle emissioni saranno disponibili a chiunque direttamente dal sito www.MethaneSAT.org e su Google Earth Engine, una delle principali piattaforme di dati geospaziali utilizzata da oltre 100.000 esperti e analisti. “L’aspetto unico di MethaneSAT è la capacità di misurare con precisione i livelli di metano con un’alta risoluzione e su vaste aree, tracciando anche le fonti più piccole e diffuse che rappresentano la maggior parte delle emissioni in molte regioni”, ha spiegato Steven Hamburg, scienziato capo di Edf e responsabile del progetto. Attualmente, molte aziende del settore energetico adottano pratiche che comportano la dispersione di metano nell’ambiente. Questo perché sono solite bruciare il metano che fuoriesce dai giacimenti in lavorazione (producendo quindi anidride carbonica, il gas serra più inquinante) o disperderlo nell’ambiente. Come detto, MethanSat monitora anche le perdite che avvengono durante il trasporto, che in alcune zone come l’Asia centrale sono particolarmente frequenti a seguito di grandi incidenti: secondo i dati più aggiornati, un’esplosione avvenuta in un pozzo di esplorazione petrolifera nel sud-ovest del Kazakistan ha causato la dispersione nell’atmosfera di 127mila tonnellate di metano in soli sei mesi. Solo i sabotaggi dei gasdotti Nord Stream del 2022 ne avevano disperso di più da una sola fonte non naturale (230mila tonnellate di metano). Nonostante il metano resti nell’atmosfera solo 12 anni, ha un potenziale di riscaldamento globale circa 25 volte superiore a quello della CO2. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il metano contribuisce per il 30% all’aumento della temperatura media terrestre rispetto all’epoca preindustriale. È possibile ridurre di molto le emissioni di CH4 perché sono principalmente di origine antropica, con circa tre quinti provenienti da attività umane come l’allevamento intensivo e l’estrazione dei combustibili fossili. In termini di perdite da discariche, sono state rilevate dai satelliti più di 1.200 perdite di gas serra prodotti dalle discariche in varie parti del mondo. Per quanto riguarda l’estrazione di combustibili fossili, è stato calcolato che se tutte le perdite fossero state catturate e vendute nel 2021, ci sarebbero stati 180 miliardi di metri cubi di metano in più per i mercati del gas. Un dato che evidenzia il potenziale di riduzione delle emissioni di metano attraverso il miglioramento delle pratiche di estrazione e trasporto dei combustibili fossili.  Va inoltre considerato che secondo un report della International Energy Agency (Iea), le emissioni globali di metano provenienti dal settore energetico sono circa il 70% maggiori rispetto a quanto riportato ufficialmente. Nel corso dell’ultimo decennio, le emissioni di metano si sono leggermente ridotte in Italia (-6,8%), con una diminuzione più significativa nel settore dell’industria (-48,7%) e dell’energia (-24,5%). Il calo è comunque inferiore rispetto a quello di altri gas serra. Tra il 1990 e il 2020 le emissioni totali sono diminuite in Italia del 26,5% tra 1990 e 2020, mentre la riduzione è stata decisamente più contenuta nel caso del metano: -13,4%. Diversa invece la situazione europea, dove in media il calo si attesta sul 36% (32% per i gas serra nel loro complesso). Le emissioni di metano in rapporto alla popolazione, come riporta Openpolis, sono comunque più contenute in Italia rispetto alla media europea, con 2.869 tonnellate ogni 10mila persone contro 3.325. Tra le tecnologie avanzate utilizzate da MethaneSAT, l’intelligenza artificiale ha un ruolo cruciale per creare una mappa globale delle perdite di metano. Questa mappa consentirà di quantificare le emissioni e di identificarne la fonte, fornendo così informazioni cruciali per adottare misure mirate di mitigazione. Più nello specifico, il satellite realizzato da Edf fornirà il primo quadro globale dettagliato delle emissioni di metano elaborando dati riguardo la loro localizzazione, entità, aumento, diminuzione e responsabili in tutto il mondo. Un esempio che dimostra come l’Intelligenza artificiale può migliorare le performance Esg e sostenere la transizione ecologica.  Combinando la capacità di misurare con precisione i livelli di metano con un’alta risoluzione spaziale su vaste aree, MethaneSAT sarà in grado di rilevare anche le piccole emissioni che altri satelliti oggi non catturano ma che in molte regioni arrivano a rappresentare fino all’80% delle emissioni in molte regioni.  “Capire come affrontare le emissioni di metano è una delle maggiori sfide climatiche che ci troviamo ad affrontare oggi. Siamo entusiasti di condividere le informazioni concrete che sono urgentemente necessarie per ottenere un impatto reale. Questo lavoro è possibile grazie ai nostri partner di Edf” ha scritto Google sui propri canali ufficiali annunciando la partnership con l’organizzazione ambientalista. —sostenibilita/tendenzewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il taglio della CO2 fa bene alla salute e all’economia

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Risparmi da uno a tre miliardi l’anno. Il Wwf: «Vorremmo che il ministro dell’Ambiente valutasse bene questi dati quando dichiara l’opposizione italiana all’innalzamento dell’obiettivo europeo»

Pfas, il Veneto tentenna ancora

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Tempo di lettura: 2 minuti Interrogazione dell’Alleanza Verdi Sinistra ai ministri Orazio Schillaci (Sanità), Francesco Lollobrgida (Agricoltura) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente). Il governo sollecitato ad attivarsi. Zanella: ci sono nuove soglie ma la Regione […]

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Una chiazza di idrocarburi lunga 70 km

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È la conseguenza dell’affondamento del peschereccio russo Oleg Naydenov. La chiazza si dirige verso Capo Verde, arcipelago situato a circa 1.300 chilometri delle Canarie, la cui popolazione dipende in gran parte dalle risorse del mare, dalla pesca al turismo, e dove è presente quella che, per dimensioni, potrebbe essere la terza area al mondo di riproduzione della tartaruga caretta

Nano polveri a Venezia

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Il 9% viene dal traffico marittimo. Dal progetto Interreg Ecomobility il primo studio sull’impatto delle nanoparticelle e una app per la mobilità

Un inceneritore a Bari contro direttive europee…

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…ma con il beneplacito della Regione Puglia

Il ricorso al Tar del Comitato «No Inceneritore»

«La Determina Dirigenziale, in quanto tale — si legge in un comunicato del Comitato “No Inceneritore” — merita di essere impugnata per evidenti vizi procedimentali, quali l’eccesso di potere per omessa e carente istruttoria, violazione del giusto procedimento, violazione e/o falsa applicazione della direttiva comunitaria 2008/98/CE, che, tra le altre cose, impone, in materia di incenerimento, una istruttoria di carattere tecnico e scientifico, esperita in contraddittorio con le popolazioni rappresentate dai Sindaci dei Comuni interessati dall’impianto»

L’inquinamento aria causa 90mila morti l’anno

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Sima sottolinea i dati Enea che denunciano mortalità in aumento a Roma e a Milano per clima e aria. Accelerare su transizione energetica, Italia primo paese in Europa per decessi da inquinamento