Glifosato, si sceglie di non decidere

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«Un successo dei cittadini e della coalizione StopGlifosato che ci fa ben sperare per il voto finale. La decisione rinviata per l’ennesima volta indica la difficoltà a trovare una soluzione condivisa al problema del rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato. La decisione è ora rinviata al Comitato di appello e la coalizione non ha intenzione di smuoversi dalle sue posizioni. L’unica risposta adeguata è l’applicazione rigorosa del principio di precauzione con la messa al bando definitiva dell’erbicida»

Il nuovo decreto sul Sistri

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Un’attenzione che viene alla vigilia di quanto sentenziato dal Tar Lazio, che con la sentenza n. 5569 dell’11 maggio scorso, ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla Selex contro il Mattm per richiedere soldi e il tutto con un Parlamento che accusa il Ministero di non fornire adeguate risposte alle richieste

Il carrubo monumentale di Polignano è salvo

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Accordo tra la Snam e i proprietari del terreno per il nuovo percorso del metanodotto, che metteva a rischio il «Patriarca» di Polignano. L’accordo tra la Snam e la proprietà del carrubeto (la quale ha espressamente richiesto una indennità di servitù esattamente uguale a quella di tutti gli altri proprietari) si è chiuso a beneficio della popolazione polignanese che avrà il nuovo metanodotto in tempi brevissimi

All’Unep bilancio ambientale

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È Nairobi ad ospitare l’evento che vedrà impegnati 2.300 delegati da 170 paesi, per parlare di sviluppo sostenibile, cambiamento climatico, rifiuti in mare e traffico di animali. In Asia il numero di piogge oltre la media è aumentato del 56% fra il 1981 e il 2000 e ogni anno si distruggono oltre un milione di ettari di foresta con un 30% della popolazione che beve acqua contaminata da feci umane, condizioni queste che provocano la morte di circa 1,8 milioni di persone l’anno e l’invalidità permanente di 24,8 milioni di individui. Nel Nord America 140 milioni di persone siano ancora esposte a forte inquinamento atmosferico

Un anno di Ecogiustizia

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Nel periodo che va dal 29 maggio 2015 al 31 gennaio 2016, a fronte di 4.718 controlli effettuati, sono stati contestati 947 reati penali e violazioni amministrative, con 1.185 persone denunciate e il sequestro di 229 beni per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. Una riforma che è il frutto di un percorso tortuoso, lungo e faticoso, avviato nel 1994 e che comincia a dare i suoi primi frutti dimostrando l’enorme importanza che la società civile può assumere per imporre l’interesse collettivo al centro dell’azione politica, al di là dei singoli schieramenti partitici

No agli inceneritori, sì alla vita

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È l’obiettivo della manifestazione nazionale del 14 maggio a Firenze. Le alternative all’inceneritore ci sono e sono ormai affermate anche per gestire la quota residua dei rifiuti in grado di recuperare ancora preziosi materiali riducendo al minimo e stabilizzando il flusso da inviare a discariche che sarebbe molto meno pericoloso di quello che verrebbe fuori, in termini di scorie e ceneri, dall’inceneritore

Sfalci e potature di parchi e giardini, lo Stato si mette di traverso…

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…e di fatto farà venir meno una materia prima importante per trasformare i rifiuti organici, renderà critico e difficoltoso il processo di trattamento (digestione anaerobica e compostaggio), comportando un ostacolo allo sviluppo della raccolta differenziata ed al raggiungimento dei target di riciclo. «Il ministero dell’Ambiente non mantiene gli impegni assunti con il Parlamento. Esiste comunque un obbligo, morale e giuridico, alla restituzione agli operatori di quanto incassato oltre il dovuto dallo Stato»

Ttip, svelati i testi della trattativa segreta

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Tutele ambientali acquisite da tempo sembra siano sparite. La protezione del clima sarà più difficile. La fine del principio di precauzione. Porte aperte all’ingerenza dell’industria e delle multinazionali. I documenti pubblicati mostrano che l’Ue non è stata trasparente rispetto a quanto grande sia stata l’influenza dell’industria. «Questi documenti svelano che la società civile aveva ragione a essere preoccupata. Fermiamo i negoziati e cominciamo a discuterne pubblicamente»

Dopo le rivelazioni Ue e Pd giocano la carta della disinformazione

> Ecco perché i contadini europei rischiano

Stop Ttip, ecco perché i contadini europei rischiano

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Pubblicato da Stop Ttip Italia in 17 Paesi europei il rapporto «Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea» redatto da Friends of the Earth Europe in collaborazione con l’associazione Fairwatch. Scaricabile in esclusiva dalle pagine del sito di Stop Ttip Italia 

Si firma il via alla lotta ai cambiamenti climatici

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Nelle intenzioni la cerimonia di New York dovrebbe rappresentare una svolta. Finora sarebbero 168 i Paesi che hanno indicato che apporranno la loro firma sull’Accordo, atto che straccia per urgenza, importanza e apprezzamento tutti i trattati precedenti

Aumenteranno i profughi del clima

Pressioni Usa per sdoganare i «nuovi» Ogm

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Si tratta di prodotti mediante gene-editing e altre nuove tecniche biotech che ricadono nella normativa Ue sugli Ogm. Le pressioni suggeriscono che l’Ue dovrebbe ignorare gli standard di protezione per la salute e l’ambiente in materia di Ogm, per spianare invece la strada al Ttip (Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti)

Chi ha perso veramente

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Ma anche se il deserto dovesse bussare alle porte di casa, l’uomo non penserà mai di aver sbagliato né si ricorderà quando ha votato e quando non ha votato perché lui pensava a portare il pane per i figli, a sopravvivere ai bombardamenti, a trovare un tetto… Altri avrebbero dovuto pensare diversamente per questo le sue responsabilità sono maggiori

Il quorum non raggiunto del referendum sulle trivelle

E arriva il salasso del 30 aprile per le aziende italiane

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Per la mancata iscrizione e per l’omesso pagamento al Sistri i soggetti obbligati incorrono in sanzioni da capogiro; sanzioni che vanno da 2.600 a 15.500 euro, e possono aumentare fino a quota 93mila euro nel caso di rifiuti pericolosi

Perché «il mare non è un giacimento»

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«Non è il Governo, ma le aziende che operano sul mercato e i consumatori che stanno inducendo il cambiamento nel nostro Paese: dal Governo, invece, sono venuti atti che vanno in senso contrario, a cominciare dalle barriere per le rinnovabili e l’autoconsumo. Siamo proprio noi ambientalisti a volere che la politica sia al passo con l’economia del futuro, non quella del passato»

«Il futuro è un investimento rinnovabile, i combustibili lasciamoli sottoterra»

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La campagna del Wwf che sfata cinque bufale. Gli impianti industriali che estraggono petrolio, le piattaforme petrolifere, per quanto progettate e realizzate con tecnologie all’avanguardia hanno vulnerabilità intrinseche all’interno del sistema e ne è dimostrazione il disastro del 2010 alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon che ha provocato il più grave inquinamento marino mai registrato nei mari Usa e questo pur essendo, gli Stati Uniti d’America, la prima potenza tecnologica su scala globale

Tre piattaforme su quattro non pagano royalty

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Sono quelle entro le 12 miglia e il 40% è fermo. È urgente smantellare 64 strutture, alcune vecchie più di 40 anni, che hanno palesemente esaurito il loro ciclo di produzione e che devono essere rimosse prima che il mare e la ruggine provochino cedimenti nella struttura, con il rischio di causare disastri ambientali

Tutti i «Sì» del referendum

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250 metri quadrati di striscioni posti sulla piattaforma Agostino B. Nessun controllo sull’inquinamento di 100 piattaforme. Il caso al largo delle coste di Pozzallo. «Non si tratta di una presa di posizione politica, perché un ordine professionale rappresenta tante anime con sensibilità proprie. Ma i biologi, che sono gli scienziati della vita in senso lato, segnalano che se i combustibili fossili dovessero venire a contatto con l’ambiente marino, si genererebbe un danno al suo ecosistema»

> Si mobilita la società civile

Rinnovabili nel mirino e boicottaggio del Referendum trivelle

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Vengono resi pubblici dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) i dati relativi al tempo di argomento dedicato al referendum dai telegiornali e dai programmi extra-tg, tempo irrisorio e questo sia nelle emittenti Rai, dove nel periodo di 34 giorni che va dal 16 febbraio al 20 marzo si è parlato del referendum per sole 3 ore e 51 minuti in totale, sia nelle emittenti Mediaset che hanno riservato all’argomento trivelle solo 2 ore e 14 minuti

Basta parole di circostanza l’Ilva va chiusa

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A Taranto la Messa del precetto pasquale con il ministro Gian Luca Galletti e l’Arcivescovo di Taranto riaccende vecchie polemiche mai sanate. «L’azienda non porta nessun beneficio alla città e neppure alla nazione perché i materiali oggi arrivano dall’estero e sono molto più convenienti di quelli che produciamo all’interno»

Per il Tar il petrolio prevale su salute e ambiente

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È auspicabile per la Ola che il Consiglio di Stato venga chiamato a derimere una materia «delicata e prioritaria» che rischia di vanificare se non annullare il ruolo delle istituzioni di salvaguardia del territorio e dell’ambiente, ma anche i diritti dei residenti e del loro lavoro, subordinandoli ad interessi privati delle compagnie minerarie