Le migliori imprese ecologiche italiane ed europee

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Nel giugno 2010 sono stati assegnati dalla Commissione europea i premi alle imprese europee per l’ambiente (European Business Awards for the Environment); fra i premiati non c’era nessuna impresa italiana

Nel giugno 2010 sono stati assegnati dalla Commissione europea i premi alle imprese europee per l’ambiente (European Business Awards for the Environment); fra i premiati non c’era nessuna impresa italiana.

I vincitori del 2010 sono imprese del Regno Unito, del Belgio, della Germania e della Spagna e i loro nomi sono stati annunciati dal Commissario europeo per l’ambiente Janez Poto?nik nel corso della cerimonia di consegna, tenutasi a Bruxelles nell’ambito della conferenza annuale della Settimana verde del giugno scorso.

I vincitori sono stati scelti fra 141 partecipanti provenienti da 24 Stati membri e paesi candidati all’adesione. L’elevato numero di partecipanti, che è risultato il più alto da quando i premi sono stati istituiti nel 1987, testimonia l’interesse crescente delle imprese verso il tema della sostenibilità e la loro sensibilizzazione nei confronti delle attuali sfide ambientali.

Il Premio europeo European Business Awards for the Environment prevede quattro categorie in gara:

  • Premio per la migliore gestione

È destinato alle imprese che si distinguono per una particolare visione strategica e per sistemi di gestione che consentono un continuo miglioramento del loro contributo allo sviluppo sostenibile.


Vincitore: Gruppo Findus, Regno Unito

Progetto: «”Fish for life”: supporting sustainable fisheries («Pesce per tutta la vita»: sostegno a favore di una pesca sostenibile).

«Fish for life» è un programma che promuove un futuro sostenibile a lungo termine per i prodotti del mare. Avviato da Young’s Seafood, esso è ormai applicato in tutta l’Europa dalla sua società madre, che è appunto la Findus.

  • Premio per il miglior prodotto

È destinato alle imprese che hanno elaborato un nuovo prodotto o servizio che offre un contributo di valore allo sviluppo sostenibile.

Vincitore: EnergyICT, Belgio

Progetto: Applicazione del sistema avanzato di gestione dell’energia EIServer presso i punti vendita della catena britannica Tesco.

Il sofisticato sistema EIServer comprende tutte le funzioni indispensabili per una gestione efficiente dell’energia e consente alla catena Tesco di ridurre del 20% il proprio consumo energetico in tutti i punti vendita del Regno Unito.

  • Premio per il miglior processo

È destinato alle imprese che hanno messo a punto e applicato una nuova tecnologia di produzione che offre un contributo di valore allo sviluppo sostenibile.

Vincitore: Zenergy Power GmbH e Bültmann GmbH, Germania

Progetto: Riduzione del 50% del consumo energetico grazie a un sistema di riscaldamento magnetico delle billette basato sulla tecnologia dei superconduttori.

Questa applicazione della tecnologia dei superconduttori consente un significativo aumento dell’efficienza energetica in uno dei processi metallurgici a più alto consumo di energia, riducendo nel contempo in modo sostanziale le emissioni di CO2.

  • Premio per la cooperazione internazionale

È destinato alle imprese che hanno dato vita a un partenariato internazionale per la condivisione di conoscenze e tecnologia, contribuendo in tal modo a una crescita sostenibile nei paesi in via di sviluppo.

Vincitore: Ferrovial, Spagna

Progetto: «Maji ni Uhai» (L’acqua è vita) – Approvvigionamento idrico e opere di risanamento nel distretto di Serengeti in Tanzania.

Questo progetto è il risultato di una collaborazione innovativa fra il gruppo di infrastrutture Ferrovial e l’Ong Amref (Fondazione africana per la medicina e la ricerca) volta a combattere la povertà garantendo a 50.000 persone l’accesso all’acqua potabile nel distretto di Serengeti, in Tanzania.

Il Premio impresa ambiente

Al premio europeo si può accedere dopo avere partecipato ad analoghi premi a livello nazionale; per quanto riguarda il nostro Paese, per accedere al premio della Commissione europea bisogna avere superato il nazionale Premio impresa ambiente, che ha chiuso la sua quarta edizione premiando le migliori imprese amiche dell’ambiente in occasione di Ecopolis, evento tenutosi a Roma nell’aprile scorso.

Il Premio Impresa Ambiente-edizione 2010, si è svolta in partnership con Ecopolis, che ha il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico, del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e l’adesione del Presidente della Repubblica.

Nessuna delle imprese italiane che avevano ricevuto nell’aprile del 2010 il Premio Impresa Ambiente è stata premiata a Bruxelles nel Giugno scorso.

Anche l’edizione italiana del premio, come quella europea, si divide in quattro categorie: Migliore Gestione, Miglior Prodotto, Miglior Processo/Tecnologia, Migliore Cooperazione Internazionale. È inoltre previsto un «Premio Speciale Giovane Imprenditore», riservato a titolari o dirigenti d’impresa under 40 in concorso per una delle altre categorie che si siano distinti per spiccate capacità imprenditoriali, innovazione ed attività di ricerca nell’ambito dello sviluppo ecosostenibile.

Categoria Migliore gestione

Vincitrice dell’edizione 2010 è stata l’azienda agricola umbra Castello Monte Vibiano Vecchio di Perugia, con il progetto «360° green revolution», nome che lascia trapelare in che modo la sostenibilità entri a tutto tondo nel processo produttivo di questa impresa. La gestione aziendale è infatti orientata a rendere pienamente sostenibile ogni livello di produzione, puntando ad aumentare contestualmente la qualità dei prodotti e quella della vita delle persone che lavorano in azienda.

Già nel 2008, l’azienda ha azzerato le emissioni dei gas ad effetto serra: l’energia che fa muovere i veicoli aziendali a trazione elettrica viene infatti prodotta da un impianto fotovoltaico. I trattori, invece, sono alimentati a biodiesel, mentre i fertilizzanti usati in azienda (di sola origine organica) vengono azotati. L’azienda, inoltre, possiede già 200 ettari di bosco, e ha deciso di prenderne in gestione altri 180. Gli edifici aziendali, infine, sono tinteggiati con vernici ad alto potere riflettente, per incrementare così l’albedo terrestre.

Vengono assegnate in questa categoria anche due menzioni speciali:

La prima va alla «Gestione ambientale integrata» di Intesa Sanpaolo di Torino: una grandissima impresa che oltre ad aver certificato ben 161 siti, facendo della gestione ambientale un tratto distintivo, ha anche messo in linea, per famiglie e imprese, specifici prodotti finanziari «ambientalmente caratterizzati», contribuendo così concretamente alla diffusione dell’economia verde.

L’altra menzione speciale va al progetto «Leaf Community», del Gruppo Loccioni di Rosora (Ancona). Una comunità/impresa ecosostenibile con abitazioni e appartamenti a emissioni-zero, e con uffici alimentati dall’energia prodotta da suolo, acqua e terra. Un primo laboratorio reale e in costante evoluzione per sperimentare con uno slogan chiaro: «il futuro sostenibile nasce in un luogo sostenibile».

Categoria Migliore prodotto

Si è aggiudicata il premio per la categoria «Miglior prodotto», il progetto «Made in Carcere» della Cooperativa Officina Creativa di Lecce. Si tratta di una cooperativa sociale tutta al femminile (nata nella casa circondariale di S. Nicola di Lecce) che, riciclando tessuti di scarto, produce borse dal design molto creativo. L’etichetta apposta su ogni prodotto indica che il tutto viene «realizzato con tessuti di scarto e riciclati per offrire un’altra chance alle donne detenute e una doppia vita a tessuti ed oggetti». Una sostenibilità a tutto tondo, quindi, quella della cooperativa salentina, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, che ha consentito così anche la reintegrazione sociale di un gruppo di donne detenute. Importante (e non certo secondario ai fini dell’attribuzione del premio) è il quantitativo di merce finora venduta: oltre 100.000 pezzi nei principali mercati, da Milano a Londra, New York, Stoccarda.

Per questa categoria, che ha registrato quest’anno 79 candidature, con numerosi progetti di valore, vengono assegnate ben quattro menzioni speciali.

General Strade, della provincia di Monza, con «Kyoto Asphalt»: un conglomerato bituminoso chiaro ottenuto con bitume decolorato additivato con biossido di titanio. Si tratta di un materiale innovativo che limita il surriscaldamento da irraggiamento solare e tende a ridurre gli inquinanti prodotti dal traffico, risultando particolarmente adatto in ambiente urbano.

Dealer Tecno, di Civitavecchia ha invece presentato «Xeolo», una turbina eolica per la produzione elettrica ad asse verticale e con limitato impatto visivo.

Energy Resources ha proposto la «Sonda geotermica a spirale», un prodotto ad alta efficienza energetica che può essere inserito senza difficoltà all’interno dei pali di fondazione. Infine, Whirlpool Europe, con sede a Comerio, in provincia di Varese, in concorso con «Green Generation», una linea di elettrodomestici «verdi» che, attraverso l’uso di particolari sensori, permette di risparmiare acqua, detersivo, energia e tempo. ne degli edifici e direttamente in terra, con notevoli vantaggi dal punto di vista tecnico ed economico.

Categoria Migliore innovazione di processo/tecnologia

Vincitrice è PRO.S.IT., azienda di Napoli che produce infissi in legno con un processo innovativo che permette di ridurre gli scarti, eliminare l’utilizzo dei collanti, recuperare gli sfridi di legno a fini energetici e limitare l’inquinamento utilizzando un sistema di verniciatura con tinte idrosolubili. Tra i plus dell’azienda segnalati dalla Giuria, spicca lo stretto rapporto con realtà accademiche di ricerca, prima tra tutte l’Università Federico II di Napoli.

Si sono distinte e ricevono menzioni speciali due altre aziende: il Consorzio Cuoio-Depur di San Miniato (Pisa) con «Fertilandia» (un innovativo progetto per il recupero di rifiuti particolarmente pericolosi, quale il liquame da conceria, trattati e successivamente riutilizzati per la produzione di fertilizzante organico) e Aslan di Padova, grazie al suo progetto «Aslan Green Cleaning», che sostituisce i tradizionali metodi di disinfezione chimica in vari ambiti (dal settore sanitario a quello agroalimentare), utilizzando ozono prodotto con bassi consumi energetici.

Migliore Cooperazione Internazionale

Si è aggiudicata il Premio per la «Migliore cooperazione internazionale» la Cooperativa Fair di Genova-Novara, con il progetto «Made in NO». Si tratta di una filiera tessile ad alto tasso di sostenibilità, sociale e ambientale. La Cooperativa, infatti, ha creato, tra Brasile e India, una rete di piccoli produttori di cotone biologico, mettendola in contatto con un gruppo di piccoli artigiani ed ex terzisti del tessile del novarese. Obiettivo: dare vita alla prima linea italiana di intimo biologico ed equosolidale, capace di creare ritorni economici e produttivi importanti. Il coinvolgimento di realtà economiche brasiliane e indiane, e di gruppi di artigiani del distretto tessile di Novara testimonia, in un periodo di forte crisi, la volontà di attuare un’economia diversa e sostenibile, che prova a dare risposte alle contraddizioni sociali del nostro tempo, nel Nord come nel Sud del mondo.

Menzione speciale per la CMB-Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Modena), con il progetto «Impresa cooperativa come strumento di sviluppo umano ed economico in Malawi». L’obiettivo è quello di aumentare, attraverso un tutoring attivo da parte di CMB, le capacità gestionali ed imprenditoriali della cooperativa polifunzionale «Andiamo Youth Cooperative Trust» del Malawi, generando le risorse necessarie ad accrescere la sostenibilità delle sue attività sia economiche (falegnameria, meccanici, elettricisti, costruttori e technological center) che sociali (tra cui asili e scuole primarie, superiori tecniche e scuole di musica).

Per chi vuole approfondire:

(Fonte Arpat, Testo di Stefania Calleri)