La fibra tessile che studia il sudore

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I ricercatori hanno realizzato un dispositivo che rivela le concentrazioni dei sali in ambiente liquido. L’invenzione permette il monitoraggio della disidratazione negli atleti, dei lavoratori soggetti a impegni usuranti e dei malati in stato non cosciente. Lo studio è stato pubblicato su «Journal of Material Chemistry» e «Chemistry World Magazine»

Pneumatici – Raccolte 240mila tonnellate

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Le applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei Pfu, spaziano in campi diversi: dalle superfici per attività sportive agli asfalti stradali con bitume modificato, dai rallentatori e delimitatori di corsie ai materiali isolanti impiegati in edilizia per l’isolamento termico ed acustico di pareti, solai e pavimenti

L’esperienza di una estate in Austria

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Un concentrato di arte, cultura e paesaggio da verificare di persona e, il momento migliore, è l’estate, quando il tripudio di colori e sapori raggiunge il massimo grazie anche al gran numero di eventi culturali, concerti e festival che si concentrano in questo periodo

Caccia – Basta con il silenzio del ministro

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L’Associazione scrive al ministro Cancellieri: passato il segno, inaccettabile il silenzio dopo le nuove vittime della stagione venatoria. Intervenga con urgenza

La tribù più minacciata del mondo paralizza la ferrovia

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La manifestazione è l’epilogo di mesi di rabbia per un progetto chiamato Direttiva 303, che proibisce l’espansione dei territori indigeni. Il mese scorso, un giudice ha annullato una sentenza che proibiva al gigante minerario di raddoppiare i binari per incrementare la produzione

Oggi specie estinte come ai tempi dei dinosauri

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L’accelerazione in atto avrà un impatto anche su purificazione dell’acqua e dell’aria, impollinazione delle piante ad uso agricolo, produzione di biomasse… che sono imprescindibili per la vita dell’uomo. Il loro valore economico è di 33 trilioni di dollari all’anno. Se gli ecosistemi non fossero più in grado di fornirli, l’economia mondiale finirebbe in ginocchio molto più di quanto non sia possibile con qualsiasi crisi finanziaria

Celiaci sottostimati

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Dovrebbero essere all’incirca 600.000 mentre ne risultano censiti solo all’incirca 130.000. L’educazione alla salute, così come l’educazione alla malattia (o alla propria specifica condizione, diversa da quanto succede nei più), richiedono occhi svegli ma anche mente aperta

Stop alla caccia in Costa Rica

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Plauso dell’Enpa: «L’Italia prenda esempio, la biodiversità è una risorsa. Anche per il turismo». Invece da noi si continua a collezionare procedure d’infrazione e a ignorare non solo la volontà dei suoi stessi cittadini ma anche gli autorevoli pareri scientifici che lanciano continui allarmi per la vita di numerose specie selvatiche

In 60 contro la deforestazione

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Le Associazioni ambientaliste denunciano le politiche del colosso cartaceo App che sta creando danni irreversibili alle foreste. Si stima che abbia distrutto oltre due milioni di ettari di foreste pluviali

Mobilitazione per liberare Cristian

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Protesta di Greenpeace per tre giorni, striscione a Napoli e Ferrara. L’accusa di «pirateria» rivolta ai 30 attivisti di Greenpeace, ritenuta ingiustificata da diversi esperti di diritto internazionale, potrebbe costare loro 15 anni di prigione. Si stanno mobilitando Premi Nobel, Ong come Amnesty International e Human Rights Watch e anche artisti

A Venezia conferenza ‘Circular Venice’: esperienze innovative a confronto

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(Adnkronos) – Il Regolamento europeo sul Passaporto digitale dei prodotti è stato presentato nel corso della conferenza 'Circular Venice, policy, pratiche e innovazione a confronto', organizzata questa mattina nell’Auditorium Cesare De Michelis di M9 da Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (Fvcms/Vsf) con Regione Veneto, Comune di Venezia, Acr+ e Fondazione di Venezia. Un evento dedicato al tema dell’economia circolare e alle sue molteplici declinazioni ed applicazioni.
 “Parlare di economia circolare significa anche accettare la grande sfida dell’uso efficiente e sostenibile delle limitate risorse a disposizione, sfida che interessa tutta la società ed è particolarmente sentita a Venezia dove ogni riflessione sull’economia e sull’ambiente deve tener conto anche di una dimensione ambientale così fragile e complessa e di una storia unica al mondo", osserva Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.  Quanto al Passaporto digitale dei prodotti, presentato per la prima volta pubblicamente in Italia, il progetto si inserisce nel più ampio Regolamento Ue sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti (Espr) e mira a rendere attuabile su larga scala il modello della circular economy, attraverso l’introduzione di requisiti ambientali obbligatori per essere presenti sul mercato Ue e una metodologia comune di rilevazione e classificazione dei materiali e della loro provenienza, dando informazioni sulla composizione, sulla presenza di materiali riciclati, pezzi di ricambio, parti o sostanze pericolose contenute nei manufatti, al fine di facilitare la scelta all’acquisto del cittadino, così come la riparazione o il riciclo.  Per Alberto Parenti, membro della Direzione Generale del Mercato interno, dell'industria, dell'imprenditoria e delle Pmi della Commissione europea, "la nuova proposta delle istituzioni europee mira a rafforzare l’economia circolare all’interno del mercato unico attraverso l’adozione di requisiti comuni di progettazione dei prodotti a più alto impatto ambientale e di un 'passaporto di prodotto' digitale che garantisca la completa tracciabilità, la responsabilizzazione dei consumatori e la possibilità di applicare incentivi che aiutino le aziende a realizzare oggetti sempre più sostenibili, riparabili e riciclabili. È questo sicuramente un elemento molto innovativo che facilita un cambio del paradigma produttivo e delle abitudini di acquisto dei consumatori che, anche a causa dell’obsolescenza programmata dei dispositivi elettronici e della presenza sul mercato di prodotti economici e difficili da smontare, sono spesso costretti a comprare nuovi prodotti, liberandosi degli elettrodomestici o dei dispositivi digitali guasti, piuttosto che optare per la riparazione degli stessi”.  In Veneto, prima regione in Italia per differenziata, dove il 76% dei rifiuti viene valorizzato a recupero di materia, sono state introdotte recentemente deliberazioni in materia di circolarità dei sistemi produttivi fondamentali per potenziare la diffusione di pratiche di recupero dei materiali nei settori dell’edilizia e dell’industria manifatturiera.  Paolo Giandon, direttore della Direzione Ambiente e Transizione Energetica della Regione del Veneto, ricorda: “La Regione ha recentemente approvato l’aggiornamento del Piano regionale di gestione rifiuti urbani e speciali, affrontando le necessità del mondo produttivo dando maggior chiarezza alle norme che regolano la gestione dei rifiuti di scarto e istituendo, a questo proposito, un coordinamento regionale sottoprodotti e un tavolo tecnico 'End of Waste' (il processo attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale, per mezzo di procedure di recupero, ed acquisisce invece lo status di prodotto). Il lavoro di questi due organismi, avviato nel luglio 2023, ha prodotto risultati approvati con Decreto lo scorso novembre. Allo stesso tempo, sono stati siglati dalla Regione dei protocolli per la definizione di proposte operative per l’attuazione dell’economia circolare nei settori produttivi e nel settore dell’edilizia, con corpi intermedi, Università, Arpav, Legambiente e Camere di Commercio. L’inclusione di tutte le realtà più rappresentative del territorio ha permesso di creare momenti di confronto tra diversi approcci e competenze, individuando, attraverso progetti e analisi, delle strategie virtuose per implementare il modello circolare nel contesto metropolitano e regionale. Il confronto odierno con alcuni rappresentanti di istituzioni e associazioni europee, impegnate nel raggiungimento degli obiettivi eco-ambientali comunitari, ci fornisce altri preziosi spunti ed esempi per applicazioni mai sperimentate nel nostro territorio”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ancora nuove imbarcazioni, e il pesce?

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La pesca eccessiva ha consumato in maniera sproporzionata gli stock ittici in tutta Europa. Circa il 70% di essi sono assolutamente sovra sfruttati. Praticamente si pescano più pesci di quanti ne nascono. Specie simbolo come il tonno rosso del Mediterraneo o il baccalà dell’Atlantico sono stati enormemente sfruttati per decenni

Il sale ci tradisce nel… pane

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La graduatoria stilata da due associazioni americane è assai interessante ed «istruttiva» e vede sfilare in countdown le cause di abuso di sapore

False firme degli Ayoreo: coinvolta società spagnola

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Già in giugno Survival International aveva reso noto che i leader Indiani avevano denunciato al governo la falsificazione delle loro firme su un presunto «accordo» stretto tra loro e gli allevatori

Finanza sostenibile, un paper smentisce gli scettici: tutela investitori e ostacola greenwashing

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(Adnkronos) – Come da prassi degli ultimi anni, anche il dibattito sulla transizione ecologica è diventato oggetto di polarizzazione e di scontro tra due schieramenti. Rientra in quest’ambito la finanza sostenibile, importante asset per la transizione, ma oggetto di diversi pregiudizi da parte degli scettici.  Un gruppo di lavoro del Forum per la Finanza Sostenibile ha redatto un paper per dimostrare l’infondatezza di dieci argomenti utilizzati dai detrattori degli investimenti Esg: “La finanza sostenibile oltre i pregiudizi”, finalizzato anche a rendere la finanza sostenibile un motore del progresso economico, sociale e ambientale. “Era prevedibile che con la crescita delle masse gestite con i criteri ESG e il rafforzamento del posizionamento istituzionale europeo della finanza sostenibile si sarebbero sollevate critiche da parte di chi ha interesse a rallentare il processo di giusta transizione”, ha commentato Francesco Bicciato, Direttore Generale del Forum per la Finanza Sostenibile. Negli Stati Uniti lo scetticismo ha scatenato accuse che vanno dall’inganno e dall’inefficacia a un’agenda segreta per imporre al capitalismo e alla società i cosiddetti “woke value” (un termine gergale per indicare un attivismo progressista basato sulla convinzione di ingiustizie sistemiche negli Stati Uniti).  “Il Forum – continua Bicciato – risponde in modo rigoroso e seguendo i principi science based, con un approccio scevro da ogni posizione ideologica e adottando come sempre un’attitudine costruttiva e non distruttiva, a tutela degli investitori impegnati nel sostegno finanziario allo sviluppo sostenibile”. Il pregiudizio per eccellenza è che la finanza sostenibile serva solo a far girare più soldi nel mondo della finanza, prevedendo commissioni più alte di quelle ordinarie.  Parte proprio da questo punto il paper “La finanza sostenibile oltre i pregiudizi” dimostrando che la finanza sostenibile: – non ha costi più elevati, anzi, in media le commissioni sono più basse nei prodotti Sri rispetto ai loro omologhi tradizionali; – garantisce performance migliori nel medio-lungo periodo rispetto ai fondi tradizionali. Il paper si occupa poi dei rischi da molti considerati più alti per gli investimenti sostenibili. Secondo il paper, in realtà “l’analisi ESG sottostante a tali prodotti consente piuttosto di identificare minacce altrimenti sottovalutate, permettendo così di mitigarle e capitalizzare invece le opportunità derivanti da pratiche sostenibili e responsabili”. Una posizione condivisa anche da Jon Hale, direttore della ricerca sulla sostenibilità di Morningstar Sustainalytics in America: “Gli investimenti sostenibili e l’attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governance sono diventati centrali negli investimenti negli ultimi anni. La rapida crescita è stata stimolata dalla necessità per gli investitori di considerare i rischi non finanziari posti da problemi che vanno dal cambiamento climatico all’esaurimento delle risorse naturali, alle condizioni dei lavoratori lungo tutta la catena di approvvigionamento, all’etica aziendale e alle disparità di ricchezza”.  Una preoccupazione, quella del rischio dell’investimento, che passa anche dal ruolo degli Stati, che non vanno considerati semplici regolatori del settore finanziario, ma veri e propri protagonisti: “Nel momento in cui un governo si impegna ad allineare le proprie politiche pubbliche a determinati obiettivi di sostenibilità, per esempio aderendo all’Accordo di Parigi – spiega il paper – si posiziona esplicitamente come un attore chiave nell’ambito finanziario. L’impegno nella lotta al cambiamento climatico richiede infatti che un governo non sia soltanto un regolatore, ma che sia partecipante attivo nelle questioni finanziarie. In Europa, questa prospettiva è stata accolta non solo con l’istituzione di obiettivi definiti e prefissati, ma anche tramite l’approvazione di normative in sostegno di tali sforzi”. Ciò non significa, tuttavia, che ci siano solo luci e nessun’ombra. Nonostante le recenti normative europee volte a migliorare la trasparenza e la quantità delle informazioni disponibili, “permangono infatti ancora delle sfide, tra cui un’insufficiente standardizzazione dei dati, lacune nei dati, difficoltà nella comprensione dell’importanza dei temi ESG e potenziali problemi di etichettatura e rating, che danno adito alle pratiche di greenwashing.  Al fine di evitare le pratiche di greenwashing, il paper individua due strade: – Maggiore standardizzazione delle regole e dei criteri per valutare i rischi Esg; – rafforzamento e consolidamento delle regole per rendere più efficaci i controlli. Bisogna poi sottolineare che l’incertezza sulle regole dà spazio a un altro fenomeno negativo per la transizione ecologica: il green hushing, poco conosciuto ma molto frequente tra le aziende italiane. Il green hushing consiste nel non comunicare o comunicare in maniera ristretta le proprie iniziative e i propri obiettivi in materia di sostenibilità ambientale, spesso per il timore di essere criticati o accusati di greenwashing. Tra le cause anche l’incertezza sull’efficacia e sulla misurabilità delle proprie politiche ambientali; la scarsa consapevolezza o importanza attribuita al tema della sostenibilità, considerato come un costo e non come un investimento e la volontà di mantenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, evitando di rivelare le proprie strategie e i propri risultati. Il gruppo di lavoro del Forum sottolinea che, per evitare tali pratiche fuorvianti, sia ancora necessario “compiere sforzi di standardizzazione e consolidamento per semplificare la raccolta, il reporting e l’analisi dei dati ESG”. Passando al rapporto tra aziende, società emittenti ed azionisti, il paper sostiene che il voto dell’azienda, cioè il diritto degli azionisti di esprimere le proprie preferenze sulle decisioni strategiche delle società in cui investono, abbia un impatto sulle politiche degli emittenti, ovvero quelle società che emettono titoli finanziari. Il voto, spiega ancora il Forum per la Finanza Sostenibile, è uno strumento importante per influenzare la governance delle società e per promuovere la creazione di valore sostenibile nel lungo periodo e quindi di benefici economici, sociali e ambientali per gli investitori e per la collettività. Il paper “La finanza sostenibile oltre i pregiudizi” riconosce poi l’importanza dell’engagement, cioè del dialogo tra investitore ed emittente sulle questioni di sostenibilità, come il rispetto dell’ambiente, dei diritti umani, delle norme etiche e delle buone pratiche di governo societario. I redattori spiegano che l’engagement è un processo di lungo periodo, che punta a migliorare i comportamenti dell’emittente e a renderlo più trasparente, cioè a fornire informazioni chiare e complete sulle sue attività e sulle sue performance. Il 2024 è l’anno in cui entra concretamente in vigore la Direttiva Csrd sulla rendicontazione di sostenibilità, uno spartiacque in materia. Con riferimento alle normative emanate in Europa in tema di finanza sostenibile, il paper sostiene che queste normative penalizzano sempre di più i soggetti che decidono di esternalizzare i costi, cioè di ignorare o nascondere gli impatti negativi delle loro attività, e incentivano invece quei soggetti che adottano pratiche responsabili e trasparenti. Per il Forum, insomma, è proprio la finanza sostenibile che permette di smascherare eventuali pratiche ingannevoli perché porta alla luce i costi che le aziende decidono di esternalizzare per garantirsi migliori risultati di redditività nel breve termine, esponendosi però al rischio di portare a impatti negativi sull’ambiente, sulla società o su altri stakeholder. “Evidenziando la fonte di questi costi, (la finanza sostenibile) consente agli investitori di prendere decisioni informate sulle loro scelte di investimento”, si scrive nel report.  È il caso di un’azienda che decida di far produrre ad un’altra un prodotto a grande impatto ambientale, per non porre la responsabilità in capò a sé stessa. Le norme di finanza sostenibile, invece, indagando i rapporti e le pratiche commerciali, nonché i rapporti intrasocietari, svela queste dinamiche e tutela gli investitori.  Per il 2024, si prevede che l’emissione di obbligazioni globali verdi, sociali, di sostenibilità e legate alla sostenibilità (Gsssb) continuerà a crescere, con il focus sull’emissione di obbligazioni verdi. Questa crescita si verificherà in un contesto di difficoltà per i mutuatari di tutte le classi di attività, caratterizzato da condizioni di finanziamento più severe e condizioni economiche più deboli. Nonostante le sfide, la crescente urgenza intorno alla decarbonizzazione dell’economia potrebbe spingere il mercato Gsssb verso il trilione di dollari. Nonostante gli scettici. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il consumo di carburante sarà dimezzato tra 20 anni

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Nonostante il numero delle autovetture sia destinato a raddoppiare entro il 2050, adottando le giuste direttive per promuovere nuove tecnologie e sfruttare al meglio il carburante, si potrebbe risparmiare l’80% del petrolio oggi utilizzato e tagliare del 60% la quantità di petrolio importato

Una tassa sulle lasagne?

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La vicenda della ipotesi di tassazione delle bevande dolcificate ha riproposto ancora una volta il quesito su quale sia la politica migliore in tema di prevenzione sanitaria

«Tutti pazzi per la Frutta!»

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Bambini artisti per promuovere una alimentazione sana. Oltre mille famiglie coinvolte, 2mila scatti esaminati e 100 foto vincitrici nell’ambito del progetto europeo «Frutta nelle scuole», promosso dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali

Cancro gastrico, una sfida in più direzioni

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Le cause possono essere innanzitutto di natura alimentare: una dieta ricca di cibi affumicati (con la comparsa delle pericolose nitrosamine) o troppo salati, di carni rosse e di grassi, l’alcool e il fumo

Cobat Tyre, rinnovata parte del Consiglio d’amministrazione

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(Adnkronos) – Il Consiglio di amministrazione di Cobat Tyre, società consortile per la raccolta e il riciclo di pneumatici fuori uso, ha nominato, all’unanimità e con effetto immediato, Maurizio Mariani nuovo presidente e Francesco Massaro direttore generale.  “Vorrei ringraziare il Consiglio di amministrazione per la fiducia accordata – commenta Mariani – Ora è tempo di proseguire il percorso di sostegno alle nostre imprese, ascoltando le esigenze dei nostri soci e mantenendo costante il dialogo con le istituzioni e i territori. Obiettivo? Confermare ancora una volta Cobat Tyre come strumento a disposizione dei produttori e importatori di pneumatici, capace di fare la differenza in termini di sostenibilità e circolarità”.  “In questi ultimi anni, durante i quali ho gestito i rapporti con i soci di Cobat Tyre, ho potuto toccare con mano il tessuto imprenditoriale delle aziende che producono e importano pneumatici, ricco di storie di eccellenza ed innovazione, senza mai dimenticare il rispetto per l’ambiente – dice Massaro – Da oggi, in qualità di direttore generale, non posso fare a meno di operare, insieme al Consiglio di amministrazione e al management del Consorzio, affinché le nostre imprese possano essere parte di quella guida al cambiamento che fa della sostenibilità un valore aggiunto e insostituibile”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)