La scoperta nel cuore dell’Africa di questo popolamento di grossi Primati, ben diversi dal noto Scimpanzé e alquanto lontani dal territorio del Gorilla, ha sconvolto molte certezze degli scienziati tradizionali, aprendo nuovi interrogativi e dando vita al cosiddetto «enigma delle scimmie giganti di Bili»
Perché i gatti hanno le pupille verticali?
Riducendo le pupille a due fessure, anziché a due piccoli forellini, il gatto esercita un maggior controllo sulla quantità di luce che il suo occhio riceve. Per un animale dalla vista così sensibile, tale da permettergli di vedere in condizioni di semioscurità, è assolutamente importante non venire abbagliato dalla luce solare. La presenza delle piccole fessure senza dubbio riduce notevolmente la quantità di luce in entrata.
Ma il gatto sa fare di più. Oltre a contrarre verticalmente le pupille, è capace di serrare le palpebre così strettamente, da fargli assumere l’aspetto di due fessure orizzontali. La combinazione di queste due
Il maialino nano fa tendenza…
L’usanza di tenere questi maialini come animali da compagnia (pet) è nata in Canada negli anni 80 ed ha rapidamente spopolato anche negli Stati Uniti. Tuttavia, a dispetto del loro nome ed a causa della loro mole, non sono certo adatti a tutte le case
Acquistiamo prodotti certificati e salveremo la tigre
È l’appello del Parco Natura Viva di Bussolengo che segnala come il pericolo per la tigre dell’Amur viene dallo sfruttamento della foresta boreale di conifere
Perché i gatti giocano con la preda prima di ucciderla?
A chi non è capitato di vedere un gatto «torturare» un topo o un uccellino prima di mangiarlo?
I gatti sono killer efficientissimi, maestri nell’infliggere morsi letali. Tuttavia amano indugiare nel crudele gioco di colpire senza uccidere o di acchiappare e poi lasciare andare. Il risultato è che, il più delle volte, le loro vittime muoiono per lo shock, prima ancora che il felino possa assestare il colpo di grazia.
A discolpa del micio, però, va detto subito che nessun gatto selvatico agisce così. Quello che abbiamo appena descritto è il comportamento di un gatto domestico sazio, che ha
Il mare di Sicilia uno scrigno che regala tesori
La campagna «Seamounts» ha permesso di acquisire informazioni completamente nuove su siti molto importanti per la biodiversità dei mari italiani, dei veri e propri Hot-spot. Questi dati, opportunamente elaborati, permetteranno di disporre di informazioni utili alla definizione di possibili e auspicabili misure di conservazione
Saylyugem, l’orso che si credeva estinto
Una rara specie di orso creduta estinta da oltre 60 anni è stata avvistata da alcuni turisti sui monti Altai
L’eolico e i sorprendenti impatti sugli uccelli
Una complessità spesso ignorata
֎Uno studio condotto nell’arcipelago finlandese di Båtskär ha evidenziato come la presenza delle pale eoliche abbia modificato alcune abitudini: dalla rarefazione della presenza di alcune specie al cambio di tonalità del loro canto֎
Perché intervenire contro i mufloni del Giglio?
Perché sconvolgere ecosistemi insulari ormai da tempo in equilibrio dinamico positivo? Anche la comunità locale si è mostrata fortemente contraria alla eliminazione della popolazione di splendidi animali selvatici, con cui convive pacificamente da anni
Occhio alla medusa…
Il progetto messo a punto dal prof. Ferdinando Boero, biologo marino dell’Università del Salento e Cnr-Ismar, deriva dal voler documentare qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Perché l’aumento di questa specie. Le responsabilità della pesca. C’è qualche specie molto pericolosa per l’uomo
La tanatosi, l’«arte» di fingersi morti
La condizione tanatosica è rappresentata da uno stato di completa immobilità, che si verifica grazie ad un meccanismo riflesso di contrazione tetanica, scaricato sul tronco e su tutte le appendici, con conseguente sospensione di ogni attività motoria
Troppe anche le vittime indirette della caccia
Il Dossier di Avc (l’Associazione vittime della caccia) sulle Vittime innocenti: gli animali domestici. L’associazione rileva che «risulta un numero limitato di casi per il semplice fatto che pochissimi denunciano questi fattacci, altrettanto pochi sono i media che li pubblicano, ancora meno chi li rende noti e li fa circolare». Ma, valutando la tipologia dei fatti di cronaca, noi siamo molto preoccupati dallo sciamare liberi nelle campagne, e armati, di questi «amanti della natura»
Tartarughe marine piene di plastica
Nella Giornata mondiale dell’ambiente l’Ispra diffonde uno studio delle tartarughe marine nel Mediterraneo. La Caretta caretta come indicatore ambientale per monitorare la quantità e la dinamica della distribuzione delle plastiche