Perché esistono cani che uccidono?

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Si tratta di casi eccezionali, in cui è l’uomo il responsabile dell’attacco. Può capitare che cani abbandonati diventino selvatici ed aggressivi verso l’uomo, ma, in genere, i cani che uccidono altri cani oppure esseri umani sono animali mal socializzati e mal allevati, maltrattati o lasciati troppo tempo da soli o legati ad una catena, quando non addirittura trasformati volutamente in potenti «macchine per uccidere». Si tratta di un comportamento innaturale, perché, in natura, l’uccisione fra animali della stessa specie avviene raramente, dal momento che riduce drasticamente le possibilità di successo della specie.

Perché non ci sono grandi differenze di taglia fra i gatti?

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La dimensione dei gatti domestici varia molto meno rispetto a quella dei cani. Questi ultimi sono stati allevati per svolgere le funzioni più disparate: la guardia, i combattimenti, la caccia e la compagnia. Esistono dunque robusti cani da guardia e minuscoli cagnolini da salotto.
I gatti, invece, hanno sempre avuto un solo compito importante nella loro domesticazione, l’uccisione degli animali nocivi. Questa attività ha avuto davvero poca influenza sullo sviluppo delle dimensioni corporee di questi felini e, comunque, anche il gatto selvatico nordafricano pesa solo poco più di un comune gatto europeo.
In realtà, anche se sono poco interessanti, nel

Uccelli, 5 specie in pericolo

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Sono il gipeto, il capovaccaio, il grifone, l’aquila del Bonelli e la bigia padovana, ovvero tre avvoltoi, un’aquila e un piccolo passeriforme, tutte accomunate da un cattivo stato di conservazione, un basso numero di coppie e una limitata estensione della distribuzione geografica. Esaminate 300 popolazioni in esame: il 25% delle specie nidificanti a più elevato rischio di estinzione

Perché i cani mangiano l’erba?

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Una dieta composta di sola carne può risultare dannosa allo sviluppo di un cane, pur essendo questo un carnivoro. La carne rappresenta l’alimento base nella sua dieta ma, da sola, non contiene dosi sufficienti di calcio e fosforo, minerali fondamentali per lo sviluppo ed il buon mantenimento di denti ed ossa. Tuttavia, non è questa l’unica ragione per cui spesso si vedono cani tutti intenti a mangiar l’erba dei prati: a volte, hanno soltanto bisogno di un buon lassativo!

Il calamaro gigante non è una leggenda, ecco dove vive

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I primi avvistamenti leggendari del calamaro gigante risalgono ad Aristotele, nel 500 a.c., quelli storici vanno dal 1639 nei mari della Norvegia, al 2015 in Giappone. La prima mappa del calamaro è pubblicata su «Ecological Modelling» e una timeline ne racconta la storia. I ricercatori hanno inoltre realizzato mappe digitali per 406 specie marine dai cetacei ai coralli, al fine di monitorare la perdita di habitat a causa dei cambiamenti climatici

Allarme grandi squali bianchi

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Un rilevamento a livello muscolare ha evidenziato una presenza di alti livelli di contaminanti ambientali e probabile presenza di «proteine femminili in organismi maschili ed immaturi». Gli inquinanti ed i valori osservati sono almeno 100 volte superiori a quelli rilevati in un più piccolo studio realizzato nel 2005 su solamente 3 esemplari, mentre in questo caso sono stati analizzati ben 15 campioni

L’orso fra false informazioni e danni alla salvaguardia

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Presso il Centro Visite Mario Pastore del Centro Habitat Mediterraneo Lipu Ostia, si è tenuta una giornata di studio e aggiornamento sul tema dei Grandi Predatori presenti nel territorio nazionale. Occhi puntati sull’orso che sta subendo da anni una serie di false informazioni non certamente in favore della sua salute

Sepolti in un magazzino «cimeli» dell’Africa nera

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In alcuni locali di proprietà della Curia provinciale di Foggia, sono stati rinvenuti in scatoloni numerose parti di esemplari di animali protetti: zanne d’avorio di elefante africano, statuette di piccole dimensioni anch’esse in avorio, una zampa d’elefante africano svuotata internamente e decorata, carapaci di tartarughe di mare di grosse dimensioni, pelli di boa, pelle di ghepardo, scorpioni e ragni in vetro

Moria di delfini nel Tirreno

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Stanno avvenendo lungo l’intera costa tirrenica: 15 in Toscana, 10 nel Lazio e 10 in Campania. La causa più probabile è di natura infettiva: in 6 soggetti è stata rinvenuta traccia del batterio, Photobacterium Damselae. È buona norma, per chiunque dovesse incontrare un delfino morto lungo le nostre spiagge, non toccare l’esemplare ma effettuare una immediata segnalazione alla Capitaneria di Porto (pronto intervento 1530)

Se il gatto ha i pidocchi

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Nel gatto, l’unica specie di interesse è rappresentata da Felicola subrostratus

Alle Isole Salomon c’è stata mattanza di delfini

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Sarebbero 200 e non 70 come inizialmente riferito da un giornale locale che aveva sentito una fonte del ministero della Pesca

Attenzione al consumo di carne cruda

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La Bse, la cui insorgenza è influenzata dalla genetica, sia nell’uomo sia negli animali, può essere trasmessa dai bovini all’uomo, attraverso il consumo di carni infette, ed è quindi una zoonosi

La malattia del cucciolo

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Comparsa improvvisamente nel 1977-?78, la Parvovirosi si è diffusa contemporaneamente in diverse parti del mondo (Nord America, Europa, Australia) fino a divenire, in così pochi anni, una grave panzoozia

I gatti vedono a colori?

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Ebbene sì, ma piuttosto male!
Negli anni 40 si pensava che i gatti vedessero sempre grigio, sia di giorno sia di notte. Solo negli ultimi decenni si è potuto constatare che questi piccoli felini riescono a discernere alcuni colori, seppure in modo impreciso. I gatti sono dunque capaci di distinguere tra:
? rosso e verde;
? rosso e blu;
? rosso e grigio;
? verde e blu;
? verde e grigio;
? blu e grigio;
? giallo e blu;
? giallo e grigio.

È ancora dubbia la tesi secondo cui riuscirebbero a distinguere anche il rosso dal giallo.
Ad

Quell’infezione che affligge i domestici

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Il virus può infettare bovini, ovini, caprini, suini, ungulati ad unghia fessa, ricci ed elefanti. Occasionalmente può contagiare anche bambini o soggetti debilitati, ma sono casi sporadici e benigni

Sulle Isole del mondo il 61% delle estinzioni

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Una lenta perdita avvenuta negli ultimi 5 secoli. Ora sono minacciate 1.189 specie di vertebrati. Roditori e gatti inselvatichiti sono responsabili del 44% delle estinzioni avvenute in tempi recenti di uccelli, mammiferi e rettili. Allo studio internazionale ha contribuito Ispra elaborando una mappa per prevenirne l’estinzione

I test su topi inattendibili e fuorvianti

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Dimostrato, con uno studio pubblicato sulla rivista «Proceedings of the National Academy of Sciences», che i risultati della sperimentazione sui topi non possono essere trasferiti sul modello umano per almeno tre diversi tipi di patologie (sepsi, traumi e ustioni). Messa in dubbio anche l’attendibilità dei test condotti sul cancro e sulle patologie cardiache

Consultazione pubblica contro il traffico illegale di specie selvatiche

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Una piaga devastante che danneggia la biodiversità. Nell’ultimo decennio il numero di elefanti africani abbattuti illegalmente è raddoppiato, raggiungendo 22.000 esemplari, il numero di rinoceronti vittime di bracconieri è cresciuto in maniera esponenziale in Sud Africa. Il bracconaggio miete vittime anche tra le tigri, le cui ossa valgono 900 euro al chilo, ed è responsabile del 78% delle morti di tigri di Sumatra

Perché i cani abbaiano?

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Abbaiare per un cane è il modo più diretto per esprimersi e richiamare la vostra attenzione. I motivi possono essere i più disparati, ma sono essenzialmente ricollegati ad una richiesta (quando tarda la cena, per esempio) oppure al desiderio di comunicarvi qualcosa (un estraneo che sta penetrando in giardino). A seconda della circostanza varia il tono (da implorante ad imperioso) e con un po’ d’orecchio sarete in grado di coglierne i significati anche senza vedere il cane o quello che sta facendo

L’Ibis eremita è tornato sul Gargano

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I ricercatori del Centro studi naturalisti Onlus hanno iniziato il monitoraggio per la tutela dell’esemplare. L’ibis eremita, considerato fin dall’antichità un animale sacro, è progressivamente scomparso dalla maggior parte degli habitat originari, al punto da essere considerato fra gli animali più rari al mondo. Allo stato selvatico, estinto in Europa, ne rimangono solo poche colonie isolate in Marocco, Turchia e Siria