Fashion Pact, impegno vero o solo pubblicità?

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Arrestare il riscaldamento globale, ripristinare la biodiversità, proteggere gli oceani, salvaguardare i suoli e la risorsa idrica, questi, ed altri, sono i temi contenuti nel Fashion Pact di Biarritz. Gli impatti sull’ambiente legati all’industria della moda che è tra le più inquinanti

È emergenza clima ma non per la politica

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Gli indicatori del clima in Italia, il rapporto del Snpa. Le caratteristiche salienti del clima in Italia nel 2018 sono state il caldo, con i nuovi record della temperatura media annuale e della media annuale della temperatura minima giornaliera, e gli eventi meteorologici estremi, numerosi ed in alcuni casi eccezionali

Il freddo tenta una sortita

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Fino a sabato ancora maltempo diffuso in mattinata soprattutto al centro e al sud, ma in serata la situazione inizierà a migliorare. Domenica, infatti, su gran parte dell’Italia dovrebbe tornale il variabile e il sereno. Le temperature prettamente autunnali e i mari ancora in parte mossi

Una capsula con 2,7 milioni di firme per salvare l’Artico

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Serve un Santuario per proteggere questo angolo del Pianeta dalle trivellazioni petrolifere e dalla pesca eccessiva. La capsula verrà sepolta nei fondali artici, insieme a una bandiera di titanio, il cui disegno è stato scelto con un concorso a cui hanno partecipato ragazzi da tutto il mondo. La speranza della missione di Greenpeace è di consegnare la richiesta di un Santuario globale per l’Artico ai membri del Consiglio Artico che si riunirà nei prossimi giorni

La variabilità precede il freddo

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la resistenza dell’aria calda africana e le correnti provenienti da ovest più fresche stanno determinando un vortice di Bassa Pressione tra le regioni centro meridionali. Ciò vorrà dire maltempo deciso con forti piogge

La grandine «predilige» l’Italia

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Tempo di lettura: 2 minuti Uno studio dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, pubblicato sulla rivista «Eos», offre una visione più completa sulla distribuzione della grandine nel Mediterraneo, evidenziando come l’Italia sia […]

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Il 2014 inizia all’insegna della variabilità

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Giovedì 2 gennaio tempo prevalentemente invernale con cieli a tratti molto coperti al nord e al centro e piogge sparse. Al sud invece prevarrà il variabile-sereno. Ma poi sarà variabile ovunque

Il clima penalizza l’economia dell’agricoltura: i dati Istat

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(Adnkronos) – Dal vino all’olio d’oliva, nel 2023 si è ridotto in volume la produzione dell’agricoltura e, ancora di più, il valore aggiunto ai prezzi base (-2%). In calo, anche le unità di lavoro con un -4,9%. A mostrare questa flessione sono gli ultimi dati Istat che hanno messo in scena quanto, gradualmente, il cambiamento climatico non sia più sostenibile per l’economia dell’agricoltura.  Riassorbito, tra le altre cose, l’impatto dell’instabilità dei mercati internazionali di materie prime e di prodotti energetici, permane quello del fattore climatico: volumi in calo nelle coltivazioni, nelle attività dei servizi agricoli e nel comparto zootecnico.  Per una panoramica al dettaglio, la flessione di vino (-9,5%), patate (-6,8%), frutta (-5,3%) e olio d’oliva (-5%) si contra con una crescita delle coltivazioni industriali (+6,2%), cereali (+3,2%) e ortaggi freschi (+2,8%). Così come in crescita sono anche le attività secondarie (+4,1%). La stima preliminare diffusa dall’Istat ha mostrato l’andamento economico del settore agricolo nello scorso anno. Una prima causa della graduale mitigazione degli effetti derivanti dall’instabilità dei mercati è stato il conflitto russo-ucraino. L’andamento, però, è stato influenzato principalmente da quelli che sono alcuni fattori climatici.  Cambi repentini di temperature, catastrofi naturali come alluvioni e maltempo, hanno creato dei disastri di elevata entità. I prezzi ancora in crescita hanno registrato una variazione più moderata rispetto al 2022.  I prodotti venduti hanno registrato un aumento dei prezzi (+4,2%) nel 2023, maggiore rispetto a quello dei beni acquistati (+2,3%) invertendo la rotta intrapresa nel biennio 2021-22. L’aumento delle materie prime agricole e dei prodotti energetici avevano influito sui costi di produzione. Per le unità di lavoro è stimata una diminuzione complessiva del 4,9%, a sintesi di una flessione sia dei lavoratori indipendenti (-6,1%) sia di quelli dipendenti (-2,5%). Le condizioni climatiche avverse hanno agito negativamente sulle produzioni. Le temperature primaverili al di sotto della media e le ondate di calore estive da record ne hanno peggiorato la situazione. Complici di ciò, anche la carenza di precipitazione e il clima asciutto durante l’autunno e l’inverno.  Le regioni colpite dal maltempo, quali Emilia-Romagna, Marche, Toscana, sono quelle che ne hanno risentito maggiormente.  Le attività secondarie non agricole, invece, hanno registrato un incremento di oltre il 4%. In sintesi, sono le uniche in positivo, trainate da agriturismi e produzione di energia rinnovabile. L’andamento congiunto dei prezzi dei prodotti venduti (output) e di quelli acquistati (input) ha determinato un miglioramento della ragione di scambio per il settore agricolo nell’anno. Una panoramica europea sull’andamento dell’economica agricola ha visto il calo più vistoso della produzione in volume in Grecia, Spagna, Danimarca e Paesi Bassi. La crescita si è registrata in Francia, attualmente leader nel settore con 96 miliardi di euro, seguita da Germania con 76,3 e l’Italia con 73,5 miliardi di euro, +2,7% rispetto al 2022.  I dati Istat, inoltre, riportano una diminuzione dell’1,5% dei consumi intermedi in valore per il complesso dei Paesi europei. I prezzi dei beni e servizi impiegati si sono ridotti mediamente per l’Ue27 dell’1% con Spagna, Paesi Bassi e Germania tra i Paesi con le diminuzioni più sensibili e Portogallo, Francia e Italia tra quelli dove, invece, ci sono state variazioni al rialzo. Si è attenuato lievemente nell’anno l’impatto dei consumi intermedi sul valore della produzione: essi hanno inciso per il 58,4% nel complesso Ue27 (58,9% nel 2022), con percentuali maggiori in Danimarca, Polonia, Portogallo e Paesi Bassi e inferiori alla media Ue27 in Italia, Spagna, Grecia e Romania. La produttività del lavoro in agricoltura, invece, restituisce per il 2023 un valore negativo per l’Ue27 (-6,6%). Le diminuzioni più significative si sono registrate per Danimarca (-25,9%), Polonia (-23,1%) e Francia (-14,4%). Un andamento positivo è stato osservato, invece, solo per Spagna (+11,1%), Portogallo (+9,9%) e Italia (+4,2%). —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gli incendi aumenteranno con i cambiamenti climatici

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Lo studio, in collaborazione con Università di Barcellona, di Lisbona e Università della California a Irvine, dimostra il nesso tra siccità e aumento delle superfici coinvolte dagli incendi boschivi e prevede per i prossimi anni un incremento, soprattutto nelle zone a Nord dell’Europa mediterranea. I risultati sono pubblicati su «Scientific Reports»

Desertificazione – Un «guardiano» nello spazio

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Le attività di osservazioni satellitari fanno parte del Progetto Desert Watch a cui partecipano, per le attività scientifiche italiane l’Enea e l’Università di Sassari

Anche nella stagione fredda dall’Artico gas serra in atmosfera

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Le emissioni di metano dalle regioni artiche avvengono anche in inverno e primavera, si credeva che ci fossero solo d’estate. A dimostrarlo un lavoro pubblicato su «Pnas». Importanti le conseguenze sui processi climatici

Clima – L’Italia deve guidare le scelte europee

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Associazioni ambientaliste europee lanciano appello a Renzi come Presidente di turno Ue: «Sostenere accordo politico con obiettivi europei più ambiziosi su energia e clima al 2030». Giovedì a Roma il convegno «Europa 2030», organizzato da Greenpeace, Legambiente, Wwf

Settimana imprevedibile

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Per il fine settimana si teme l’arrivo di un vortice di aria più fredda proveniente dalla Groenlandia, ciò potrebbe causare un peggioramento del tempo su gran parte delle nostre regioni e abbassare ulteriormente le temperature, ma questo lo potremo sapere solo verso giovedì

Virus e fitoplancton contro il riscaldamento globale

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Scoperta una nuova connessione fra virus marini, sostanza organica e clima. «La morte repentina del plancton produce massicce quantità di sostanza organica che rimane sulla superficie oceanica e viene trasferita in atmosfera dall’aerosol marino». Lo studio, pubblicato su «Scientific Reports»

Ancora inverno anomalo al Sud

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Nel centro della settimana nevicate e freddo al Nord. Per il Fine settimana una vasta cellula di Bassa Pressione potrebbe interessare parte dell’Italia fino alla Campania. Ciò comporterà piogge e precipitazioni nevose sui rilievi, le temperature in calo al nord e al centro, ma ancora su valori superiori alla media stagionale. Al sud dovrebbe prevalere la variabilità a parte fenomeni di piogge locali o di «temporali estivi»

Clima KO, vincono gli egoismi

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In contraddizione con quelle che sono state e sono ancora le enunciazioni formali e le buone intenzioni, non si riscontrano dal punto di vista concreto né le basi di un qualche accordo, né una visione condivisa sugli obiettivi da raggiungere entro tempi certi ma che ormai sono immediati e non più procrastinabili né dopo il 2015 né tanto meno dopo il 2020

Che cosa possiamo fare noi?

Covid-19, ed ora curiamo la causa

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Stop ai cambiamenti climatici,  decarbonizzare subito

Il motivo delle ripetute epidemie è noto e gli allarmi sono stati lanciati da tempo. Le nuove situazioni climatiche stanno sconvolgendo il nostro pianeta e bisogna subito intervenire. Stop agli aiuti ai petrolieri e la politica pensi ai problemi reali non al consolidamento di poteri

Verso il bello

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Per il fine settimana piogge guastafeste potrebbero interessare molte località, soprattutto del versante Tirrenico, impegnate in sfilate di carri e maschere allegoriche. Meglio sul versante Adriatico e sulle due isole principali. Temperature in leggero calo al nord, stazionarie al centro, in leggero aumento al sud

Ecco il paesaggio nell’era dei cambiamenti climatici

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La Rete di ricerca ecologica a lungo termine (Lter), coordinata per l’Italia dal Cnr, ha raccolto e analizzato numerose serie di dati sul lungo periodo relativamente a ecosistemi montani e acquatici: aumentano le temperature di suoli e acque e, con esse, la copertura vegetale e la presenza di specie termofile. I risultati dell’indagine aiutano a comprendere i cambiamenti climatici in atto e il peso dell’impatto antropico

Il Mediterraneo è a rischio soffocamento: ecco cause e conseguenze

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(Adnkronos) – L’area del Mediterraneo è sempre più a rischio per l’aumento delle emissioni di CO2 e metano. Questo è quanto è emerso dal Report dell’Osservatorio Climatico Enea “Madonie – Piano Battaglia” che dal 2005 effettua costanti misure della concentrazione dei gas nel mare.