Il IV festival del cinema ad Impatto zero

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

Verranno piantati alberi in Costa Rica e nella Riserva della Valle dell’Aniene a Roma per un totale di 244.000 mq di terreno

«Dopo 36 anni lascio la scuola anche con un po’ di rabbia»

0
Tempo di lettura: 12 minuti

L’amara analisi di Nello Biscotti, naturalista, ricercatore, scrittore e docente dopo le sue dimissioni. La storia delle tante riforme che non hanno prodotto nulla. Il ricordo del rapporto scuola ambiente ormai spezzato. Ed ora le aule sono strette in tempi di Covid-19… s’impone la didattica all’aperto e forse si tornerà a imparar di Natura

L’ultima era

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Enrico Manicardi, Mimesis edizioni

La dolce morte e il soffio della vita

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Inevitabile commuoversi, ma impossibile sottrarsi alla riflessione sulla realtà vissuta dai personaggi del film

Oro nero conti in rosso. Come cambia il grande gioco del petrolio

0
Tempo di lettura: 2 minuti

di Cristina Corazza, edizione Il Sole 24 Ore

Pagine: 0 | Costo ?: 19.50

«Il petrolio è uno dei peggiori nemici dell’umanità». Non è lo slogan di un ambientalista ma di uno fra i più noti manager a livello internazionale, Pasquale Pistorio, artefice del rilancio STMicroelectronics, l’azienda leader nei microprocessori ma anche nelle politiche di sviluppo sostenibile. Convinto che l’economia debba abbandonare il modello di crescita «energy intensive», basato sullo sfruttamento intensivo dei combustibili fossili, petrolio, gas, carbone, per puntare su efficienza, risparmio, nuove tecnologie e qualità, Pistorio ha fatto di questa strategia la chiave del successo di STM. Lo racconta Cristina Corazza in «Oro nero conti in rosso. Come sta cambiando il grande gioco del petrolio» (Edizioni Il Sole24 Ore) un viaggio-inchiesta nei nuovi scenari dell’energia con la prefazione di Alberto Negri, inviato de «Il Sole 24 Ore» e la postfazione di Bruno Tabacci, presidente della Commissione Attività.

Lo sfruttamento dei «giacimenti virtuali» di greggio, costituiti dal risparmio, dai consumi intelligenti, dall’efficienza sono una delle risposte individuate da Cristina Corazza alla corsa dei prezzi e alle crescenti tensioni che si manifestano sui mercati petroliferi con importanti conseguenze a livello delle economie ma anche delle nostre tasche. Benzina alle stelle, bollette di luce e gas sempre più alte, inflazione, sono le spie di uno scenario globale dove le quotazioni del petrolio sono sempre più volatili e influenzate da fattori esterni, la geopolitica, la meteorologia, la forte domanda delle potenze emergenti come Cina e India, il nodo della sicurezza dei trasporti.

Il libro parte dal «barile alle stelle», dall’esplosione dei prezzi passati da 25 a 70 dollari al barile fra il 2002 e oggi. Perché questa corsa? Si arriverà ai 100 dollari al barile previsti da alcuni analisti, con il rischio di mettere in ginocchio l’economia e i bilanci delle famiglie? Ci sarà abbastanza petrolio per tutti se la domanda aumenterà del 60% nei prossimi 25 anni come prevede l’Agenzia Internazionale dell’Energia? Ci sono alternative all’oro nero? Il libro non sposa la tesi delle cassandre che parlano di fine del petrolio, né degli ottimisti; piuttosto offre una panoramica documentata con cifre e tabelle sulle opzioni per ridurre l’impatto del caro-greggio, dal gas al carbone, dal nucleare alle rinnovabili, e le variabili in gioco: domanda che corre, addio al petrolio facile, rebus delle riserve, scarsità di raffinazione, strapotere dei giochi speculativi ma anche rischio terrorismo, instabilità di alcuni grandi paesi produttori. Fra questi, l’«aristocrazia del greggio», Arabia Saudita, Iran, Iraq, i «nuovi sceicchi» come Nigeria e Sudan e, in parte, le repubbliche ex sovietiche.

Si parla anche di Russia e i grandi consumatori, Cina, India, Stati Uniti, di Europa «in affanno»; si descrive il tramonto dei giacimenti nel Mare del Nord e le possibili alternative come le sabbie petrolifere di Venezuela e Canada. Non manca, infine, uno sguardo al cosiddetto «big oil», le società del settore, accusate di «investire con il contagocce» nonostante bilanci sfavillanti, preferendo ricche cedole o colossali buy back alla ricerca di nuovi giacimenti vitali per non restare «senza» oro nero.

Salento scrigno d’acqua

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

Le bellezze sottomarine salentine sono visibili in una mostra fotografica dal 1° al 12 Novembre

Ambienti, flora e fauna delle Murge di sud-est

0
Tempo di lettura: 3 minuti

Pagine 500 – Costo ? 30,00

Pietra miliare verso la «quARte»

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Si propone di sviluppare una nuova dimensione concettuale dell’arte e della scienza quantistica e della realtà aumentata del terzo Millennio

Circa 0,83 punto di Pil diventa rifiuto

Tempo di lettura: 3 minuti

I dati sullo spreco idrico in Italia, a cura dell’Osservatorio Waste Watcher sullo spreco, annotano ancora che ogni italiano spreca circa 3,3 kg di verdure all’anno. Anche il pane e la frutta vengono sprecati di frequente, con valori di 2,2 e 2,5 kg annui

Tutto pronto per «Educarsi al futuro», il concorso nazionale per le scuole

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

«Stop the Fever» il tema proposto da Legambiente a tutela della biodiversità. Se è vero, infatti, che gli animali fanno vendere meglio prodotti e servizi è altrettanto vero che possono vendere anche buone pratiche in ambito sociale e ambientale

Non c’è cura migliore della Natura

0

Tempo di lettura: 3 minuti ֎Il libro di Florence Williams edito da Piano B edizioni. Beatley pone alla base le interazioni quotidiane con la natura più prossima, influenze che possono aiutarci a ridurre lo stress, […]

Non puoi leggere tutto l'articolo perché non sei un utente registrato!

Registrati oppure esegui il login.

Scritto sull’acqua

0
Tempo di lettura: 2 minuti

di Annalisa Vandelli – Uliano Lucas, edizione Aire

Pagine: 0 | Costo ?: 0.00

Un romanzo breve e un lungo reportage fotografico raccontano la vita delle popolazioni seminomadi del Borana, regione etiope segnata dalla cronica carenza idrica. Lo fanno abbandonando la formula del tradizionale report di informazione e denuncia, per tratteggiare con semplicità e delicatezza il ritratto di un mondo in cui è ancora la natura a dettare i tempi e i modi dell’esistenza. Con uno stile niveo che entra in una storia e lascia che essa parli di sé, mostrano dall’interno, con gli occhi e il sentire di chi ne è parte, il senso del tempo e della natura di queste comunità, il loro rapporto con l’esistenza e con Dio, il radicamento nella tradizione e il confronto con i primi segni della modernità, le forme della socialità, la dignità di una cultura e di una vita che continua a dispetto della disarmante precarietà dell’esistenza.
Nelle immagini, paradossalmente, l’acqua è l’elemento dominante, non la si sente solo come mancanza nell’arsura di una savana africana che implora la pioggia, nelle terre aride senza fiumi, ma la si scopre come bene prezioso faticosamente conquistato, nei vecchi pozzi a terrazze e in quelli recentemente costruiti dalle Ong, nei pochi laghi, in una vita che ruota ancora tenacemente intorno ad essa, nel bestiame che si abbevera alle fonti, nelle donne che si lavano e lavano le loro vesti, nelle taniche che, dispensatrici di vita, vengono riempite e poi portate nei villaggi e in città ancora prive di un sistema idrico.

«Liban, ricordati che quando non ci sono le nuvole, il cielo è nudo. Niente può esistere senza i suoi vestiti neri, i mantelli svolazzanti che coprono il suo intimo segreto, quello che fa fiorire la terra, le bestie e gli uomini. La pioggia è vita e la vita non è mai abbastanza», scrive Annalisa Vandelli nel suo racconto.
In un’epoca che vede messi in discussione funzioni e stili del classico reportage, una giovane giornalista e un fotoreporter protagonista del fotogiornalismo italiano ci invitano, con le loro scelte narrative, ad una riflessione innanzitutto interiore su un bene in Occidente ormai dato per scontato, sul rapporto fra l’uomo e il suo ambiente, sulla sua percezione della realtà, sulle scelte di vita che il nostro tempo sta compiendo.

(Dalla Presentazione del Libro)

Ischia film festival rende omaggio a Luis Buñuel

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

Lunedì si ricorda il grande regista e sceneggiatore con il film «El ultimo guión – Buñuel en la memoria»

Anthropocene – The Human Epoch

Tempo di lettura: 2 minuti

Presentato dalla Fondazione Stensen e Valmyn sarà nelle sale da settembre. In anteprima al Mast di Bologna dal 16 maggio al 22 settembre. The Human Epoch, è il film che indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso le straordinarie immagini di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier

Il sicomoro e il pino del Pollino vittime della stupidità

1
Tempo di lettura: 6 minuti

Distruggere il simbolo ne esalta il valore

֎Domani saranno trent’anni che il pino loricato, simbolo del Parco nazionale del Pollino, è stato bruciato. Ma gli alberi abbattuti non smettono di raccontarci. Il ricordo fatto da Annibale Formica che ha vissuto in prima persona il dolore per quel falò֎

I cambiamenti climatici influenzano le disuguaglianze di genere, come e quanto?

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – I cambiamenti climatici non sono solo un fenomeno astratto che influisce sulle temperature globali e sui livelli del mare, sono un terremoto sociale che scuote le fondamenta delle comunità più vulnerabili, tra cui le donne rurali, le fasce povere della popolazione e gli anziani. Questi gruppi, già marginalizzati dalla società, subiscono un impatto sproporzionato dalle condizioni meteorologiche estreme e dalle variazioni climatiche, come sottolinea un nuovo rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO). Il rapporto, intitolato 'Unjust Climate' (Il Clima Ingiusto), rivela una realtà agghiacciante: ogni anno, nei paesi a basso e medio reddito, le famiglie a guida femminile nelle zone rurali subiscono perdite finanziarie nettamente maggiori rispetto ai nuclei familiari con uomini capofamiglia. Questa disparità è evidente, con le famiglie guidate dalle donne che perdono mediamente l'8% in più del reddito a causa dello stress termico e il 3% in più a causa delle inondazioni rispetto ai loro omologhi maschili. In termini monetari, questo si traduce in una perdita pro capite di 83 dollari per lo stress termico e di 35 dollari per le inondazioni, rappresentando un totale di 37 miliardi e 16 miliardi di dollari rispettivamente in tutti i paesi a basso e medio reddito. E se le temperature medie dovessero aumentare anche solo di 1°C, queste donne subirebbero una perdita del reddito totale del 34% superiore rispetto agli uomini. Ma le conseguenze non si fermano qui. Lo studio indica che le barriere socio-economiche, come l'accesso limitato alle risorse e ai servizi, aggravano ulteriormente la vulnerabilità delle popolazioni rurali. Le donne si trovano spesso a fare i conti con norme e politiche discriminatorie che sovraccaricano loro di responsabilità domestiche e di cura, limitano i loro diritti alla terra e ostacolano il loro accesso a informazioni, risorse finanziarie e tecnologie cruciali. Gli anziani, d'altra parte, si trovano spesso senza opportunità di lavoro al di fuori dell'ambito agricolo, rendendo i loro redditi ancora più vulnerabili agli eventi climatici estremi. E quando queste condizioni meteorologiche avversate si manifestano, le famiglie rurali impoverite sono costrette a strategie di sopravvivenza inadeguate, come la vendita del bestiame e la riduzione dei flussi di reddito, che non fanno che acuire la loro vulnerabilità a lungo termine. Ma cosa stanno facendo i governi per affrontare questa crisi? Il rapporto rivela un quadro preoccupante: solo una piccola percentuale delle azioni per il clima proposte menziona specificamente le donne, gli anziani o le comunità rurali. Eppure, l'urgenza di rispondere a queste sfide è più grande che mai. Analogamente, una parte esigua dei finanziamenti per il clima tracciati nel 2017-2018 è stata destinata alle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, con una percentuale ancora inferiore destinata all'agricoltura, alla silvicoltura e ad altri investimenti legati all'agricoltura, mentre solo una frazione minima ha raggiunto i piccoli produttori. Le politiche agricole attuali non affrontano adeguatamente le sfide della parità di genere e dell'emancipazione femminile, specialmente in relazione ai cambiamenti climatici. Un'analisi delle politiche agricole in 68 paesi a basso e medio reddito ha rivelato che la maggior parte di esse non considera il legame tra condizione femminile e cambiamenti climatici. Il rapporto esorta quindi a investire in politiche e programmi che comprendano la complessità delle vulnerabilità climatiche delle popolazioni rurali e affrontino le loro specifiche difficoltà, inclusi l'accesso limitato alle risorse produttive. Raccomanda inoltre di creare sinergie tra programmi di protezione sociale e servizi di consulenza per incoraggiare l'adattamento e compensare gli agricoltori per le perdite subite. Sono necessarie anche metodologie trasformative di genere che sfidino direttamente le norme discriminatorie e permettano alle donne di partecipare attivamente alle decisioni economiche che influenzano la loro vita. Queste azioni possono contribuire a ridurre le forme di discriminazione radicate che spesso limitano il coinvolgimento delle donne nelle decisioni economiche. L'analisi sottolinea la necessità di interventi mirati che consentano alle varie popolazioni rurali di adattarsi ai cambiamenti climatici. Questo richiede un impegno politico e finanziario più significativo a livello globale e nazionale, con un'enfasi particolare sull'inclusione e sulla resilienza nelle politiche climatiche. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

A Torino «Lo spettacolo della natura»

Tempo di lettura: 3 minuti

Il Museo regionale di Scienze Naturali inaugura il nuovo allestimento permanente. Il percorso espositivo si sviluppa su una superficie di circa 2.000 metri quadrati articolata in tre macro-aree: «La diversità della natura», «Adattamenti ed evoluzione», «Le foreste del Madagascar»

Il «Nobel» a «Rifiuti Zero»

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Rossano Ercolini, maestro di scuola elementare, si attivò con la cittadinanza e, prendendo spunto da altre esperienze simili già realizzate in altre latitudini, decise in quanto «educatore – così è scritto nelle motivazione del premio – di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità sui rischi dell’inceneritore e sulle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese»

Non sappiamo più… camminare

0
Tempo di lettura: 4 minuti

Questo non è un barboso numero che parla di storia e di filosofia, parla di oggi ed anche del domani. Dalle divisioni tra archeologia ed antropologia che hanno rallentato il processo di conoscenza, ai problemi delle migrazioni alla luce della nostra realtà globale del passato che illumina e spiega il presente; dalla scienza che sta modificando il suo approccio con la realtà, all’utilizzo futuribile dell’energia dei passi; da dove nascono le bufale, alla cultura nascosta e riscoperta del nostro recente passato di guerre, alla storia sepolta negli ipogei; dai pericoli dell’era atomica alla necessità di un nuovo concetto di legittima difesa

Dal Brasile, il «Paradiso Terrestre»

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

Personale di Margherita Leoni dedicata alla flora brasiliana