Diritti umani in azienda: in che direzione vanno le realtà italiane?

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – Parlare di diritti umani in azienda è obbligatorio quando si ha a che fare con sistemi di sfruttamento che calpestano quegli stessi diritti. I lavoratori chiedono sempre più flessibilità, retribuzione commisurata ad un sistema di welfare aziendale e percorsi di formazione e carriera attivi. Ad affermarlo è il Global Health Monitor secondo il quale, la salute mentale assume un ruolo significativo sul luogo di lavoro e spesso preoccupa i datori, anche al pari di malattie croniche o tumori.  Dalla gestione del tempo in grado di equilibrare vita privata e professionale sino ad una maggiore tutela della diversità e dell’inclusività, non si può più fare a meno di guardare ai diritti dei dipendenti come fossero un importante beni materiali del core business.  “Qualche segnale si intravvede – ha dichiarato Davide Dal Maso, Ceo di Avanzi-Sostenibilità per Azioni in occasione della presentazione del secondo report dell’Osservatorio Italiano Imprese e Diritti Umani (Oiidu) – Sarà perché gli investitori cominciano a fare domande via via più pertinenti, sarà perché, in generale, l’importanza delle questioni di sostenibilità è sempre più percepita tra le imprese, il sistema aziendale di tutela e promozione dei diritti umani si sta mettendo in moto”. Scopriamo quindi insieme cosa è emerso dai dati dell’Osservatorio.  Il secondo Report dell'Osservatorio Italiano Imprese e Diritti Umani ha analizzato l'avanzamento delle politiche e delle pratiche di grandi e medie imprese italiane, quotate e non quotate. Rispetto allo scorso anno, il monitoraggio 2023 ha ampliato l'ambito di osservazione aumentando da 28 a 50 le società monitorate. Il perimetro complessivo del monitoraggio 2023 ha incluso 40 società quotate e 10 grandi società non quotate. a presenza dei diritti umani tra gli aspetti considerati materiali dalle imprese monitorate è – per definizione – un indice della rilevanza da loro attribuita al tema. Costituisce pertanto un’informazione interessante di per sé, ma è anche un elemento guida nel valutare se alla materialità corrispondano effettive conseguenze in termini di politiche, procedure e iniziative aziendali. Considerando le sole citazioni del tema nella sua generalità (diritti umani), il campo di osservazione si è diviso a metà: nel 50% delle imprese il tema è risultato presente tra quelli materiali (nel 14% dei casi tra i temi di maggiore rilevanza), mentre per le altre è dichiaratamente non materiale (18%) oppure non citato (32%). Guardando al sottoinsieme costituito dalle società rientranti nel FTSE MIB non emergono differenze significative: il tema è materiale nel 46% dei casi, tra i più materiali nel 18%. Il 72% delle società monitorate (86% tra quelle del FTSE MIB) ha citato tra gli aspetti materiali proprio alcune voci come ‘diversità, equità, inclusione’ (il tema più diffuso, citato dal 36% delle imprese), ‘formazione e sviluppo del personale’ o ‘benessere dei dipendenti’. La considerazione dei diritti umani come tema materiale è cresciuta negli ultimi tre anni: nei loro report pubblicati nel 2020, il 32% delle (25) società che oggi ritengono il tema materiale non lo segnalavano come tale. È assai probabile che su questa crescita di considerazione abbiano influito le aspettative di maggiore rilevanza dei diritti umani e della catena di fornitura, anche in termini di nuovi obblighi per le imprese, ingenerate dai testi della Corporate Sustainability Reporting Directive e della proposta di direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence.  Adottare una politica dei diritti umani non significa automaticamente che vengano considerati realmente importanti nella pratica e viceversa. Ecco perché tutte le 20 società che non hanno adottato una specifica politica in merito hanno comunque dato evidenza alla necessità di rispettare tali diritti in documenti quali i Codici etici.  I diritti legati ai rapporti di lavoro, in particolare quelli più basilari e a rischio soprattutto fuori del contesto europeo sono quelli dove maggiormente di incentra l'impegno delle società. A preoccupare, invece, è il dato che "diversità", "pari opportunità" e "inclusione" sono meno frequentemente citati (41% delle politiche, 20% delle società monitorare), anche meno dello scorso anno. Si presume che siano assorbiti nella più ampia politica aziendale di non discriminazione e, comunque, risultano secondari alla privacy.  

 —sostenibilita/csrwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Breathless

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

Andrea Polli in collaborazione con Chuck Varga espone a Torino. «Una cascata luminosa, visualizzazione in tempo reale delle polveri sottili presenti nell’aria di Torino»

I rischi globali che minacciano il mondo: cosa dobbiamo affrontare?

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – In un mondo caratterizzato da crescente complessità, incertezza e frammentazione, la previsione e la gestione del rischio globale diventano sempre più cruciali per i leader aziendali e i policy maker. Il Global Risks Report del World Economic Forum (WEF) si posiziona come il principale punto di riferimento per comprendere e affrontare i rischi globali, svolgendo un ruolo chiave nel processo decisionale strategico da quasi due decenni. Realizzato in collaborazione con Marsh McLennan e Zurich Insurance Group, il Global Risks Report 2024 esplora le sfide più pressanti che il mondo dovrà affrontare nei prossimi anni, fornendo una guida preziosa per le decisioni a livello globale. Il rapporto del 2024 esplora i rischi globali che potremmo affrontare nei prossimi anni, con particolare attenzione ai rapidi cambiamenti tecnologici, all'incertezza economica e ai problemi legati al clima e al conflitto. Le tensioni geopolitiche, unite alle crisi climatiche e alle incertezze economiche, contribuiscono a un panorama globale instabile, caratterizzato da narrativa polarizzante e crescente insicurezza. Mentre le società si adattano a queste sfide, la capacità di cooperare a livello globale è messa alla prova. Il rapporto mette in luce la necessità di un maggiore consenso e cooperazione per affrontare efficacemente i rischi globali, identificando la possibilità di uno "sforzo minimo vitale" per affrontare questi problemi in base alla loro natura. Le intuizioni del rapporto sono supportate da dati originali sulla percezione del rischio globale, raccolti attraverso il Global Risks Perception Survey, che coinvolge leader globali provenienti da diverse aree, tra cui accademici, imprese, governi e società civile. Inoltre, il rapporto si avvale delle conoscenze di oltre 200 esperti tematici, compresi membri del Global Risks Report Advisory Board e del Global Future Council on Complex Risks. Guardando al futuro, il rapporto evidenzia la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra i leader del governo, delle imprese e della società civile per affrontare i rischi globali e sviluppare opportunità e soluzioni a lungo termine. Il rapporto analizza anche gli eventi del 2023, evidenziando molteplici sviluppi che hanno influenzato il panorama globale. Dalla persistenza dei conflitti letali in varie regioni del mondo alle condizioni meteorologiche estreme legate ai cambiamenti climatici, il 2023 è stato caratterizzato da una serie di sfide. Il malcontento sociale è cresciuto in molti paesi, con proteste violente e rivolte che hanno dominato i cicli di notizie. Sebbene le conseguenze destabilizzanti a livello globale siano state in gran parte evitate, le prospettive a lungo termine suggeriscono la possibilità di ulteriori shock globali. Il rapporto delinea quattro forze strutturali che modelleranno la gestione dei rischi globali nel prossimo decennio: i cambiamenti climatici, la biforcazione demografica, l'accelerazione tecnologica e gli spostamenti geostrategici. Queste transizioni saranno caratterizzate da incertezza e volatilità, mettendo alla prova la capacità delle società di adattarsi e rispondere efficacemente ai rischi globali. A sostenere l'iniziativa del World Economic Forum nella gestione dei rischi globali ci penserà il neo nato Global Risks Consortium. Il nuovo consorzio si concentrerà sull'elaborazione di azioni proattive per affrontare i rischi globali, migliorando la comprensione e la diffusione della previsione del rischio e promuovendo l'azione concreta attraverso il dialogo nazionale e di settore. L'obiettivo principale di questa iniziativa è assicurare che i leader politici e aziendali di tutto il mondo prendano decisioni cruciali basate sulle migliori informazioni disponibili, con una chiara comprensione dei potenziali futuri e delle relative implicazioni. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

In Emilia Romagna Progetti di sostenibilità ambientale per i cittadini di domani

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

Tra risorse regionali e statali il programma investirà nel triennio circa 3 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno i co-finanziamenti degli enti locali e, per la prima volta, i contributi delle imprese private e pubbliche che hanno scelto la via della sostenibilità

Il mistero della natura per Magritte

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

A Milano, una grande mostra dedicata all’artista belga e al suo rapporto con gli elementi naturali

Ma quale energia nel nostro futuro?

0
Tempo di lettura: 3 minuti

Presentiamo in questo numero le punte più avanzate degli orientamenti della ricerca dal Cnr all’Enea con la consapevolezza, come si spiega nell’Editoriale, dei forti limiti imposti in misura minore dalla tecnologia ma in misura superiore dall’economia che ormai è fuori controllo da parte di una etica politica

Acqua controcorrente. Il viaggio di Ingegneria Senza Frontiere

0
Tempo di lettura: 3 minuti

di Autori Vari, edizione Tsa

Pagine: 318 | Costo ?: 10.00

Nel recente Rapporto Unep presentato a Nairobi il Programma dell’Onu che si occupa di ambiente considera l’uso della risorsa acqua, una risorsa che è indisponibile per 880 milioni di persone dei paesi più poveri e che è scarsamente disponibile per altri 2,5 miliardi di persone.
La disponibilità di acqua e l’uso corretto delle risorse idriche rappresentano una priorità mondiale ed un presupposto fondamentale per eradicare la povertà, le malattie ed il sottosviluppo.
Questa ricchezza del Pianeta è decisamente minacciata ed è probabilmente la madre dei nostri guai.
È dall’acqua che è venuta la vita, è l’acqua che rende possibile la vita e noi stessi siamo composti per il 70 % di acqua.
Per questo è particolarmente stimolante il volume «Acqua controcorrente. Il viaggio di Ingegneria Senza Frontiere» edito da Tsa.
L’originalità di questo lavoro, che è un valore aggiunto, è dato dal fatto che gli «autori» appartengono ad Ingegneria senza frontiere. Cioè in un mondo che si sta scannando per qualche barile in più di petrolio, per lo spostamento di un confine, per far marciare più speditamente le proprie merci… insomma che bada al business, ci sono persone che impiegano la loro intelligenza e il loro lavoro per studiare e proporre soluzioni senza nulla in cambio com’è nello stile di altre associazioni «senza frontiere».
Il messaggio è chiaro: la Terra è nostra e tutti noi siamo relazionati gli uni con gli altri. Il danno di una parte del Pianeta inevitabilmente si ripercuoterà su tutti.
Gli Autori sono 36 e i loro interventi vanno dal Mali al Burkina Faso, dal Madagascar alla Palestina, dal Chad al Brasile.

Il lavoro, intelligentemente, è stato diviso in Partenza, Esperienze di viaggio e Ritorno. E fa un certo effetto, dopo la sgroppata in situazioni estreme per migliorare l’efficienza dell’irrigazione o dei pozzi, o i sistemi per potabilizzare l’acqua esistente o ancora la poca acqua a disposizione in alcune zone del Pianeta, leggere della commercializzazione dell’acqua, dell’uso abnorme delle acque minerali, della rinaturalizzazione dei fiumi… insomma i mali di una società ricca che ha sfruttato, fino all’inverosimile le risorse naturali come dimostrano i problemi della salinizzazione delle falde specialmente nel sud italiano.

Gli autori di questo volume sono G. Albertini, D. Amistadi, A. Biasion, C. Carbonai, M. Casagranda, S. Cipolla, N. Colonna, M. Conci, P. Cosoli, G. D’Alisa, G. De Feo, G. Di Martino, L. Fiorentino, M. Gardenti, G. Gazzillo, A. Iodice, G. Lofrano, R. Martino, G. Mastroianni, M. N. Papa, F.Paraggio, S. Pindozzi, F. Pomicino, O. Proietti, T. Pradella, M. Ragazzi, J. L. Reda, D. Riccio, L. Rizzo, G. Ruello, A. Sandri, V. Siniscalco, G. Sorgenti, G. Trentini, M. Trolese, P. Vezza.Isf Napoli e Isf Salerno, nate in ambito universitario rispettivamente nel 2004 e nel 2007, sono le organizzazioni locali di Ingegneria senza frontiere (Isf).
Isf si propone di elaborare, realizzare e diffondere pratiche e tecniche ingegneristiche in grado di favorire la piena realizzazione di tutti gli individui e comunità umane. L’azione di Isf consiste in progetti di formazione e di intervento. Essa promuove seminari e incontri con l’obiettivo di diffondere un modo diverso di progettare, in cui l’opera di ingegneria sia realmente rispettosa dell’ambiente, delle comunità umane, della salute di persone e animali. Tramite i progetti di cooperazione l’associazione cerca di mettere in pratica queste idee, come ha fatto e sta facendo in Madagascar, nel Congo e nel Burkina Faso. Isf, inoltre, agisce sul territorio locale, cercando di rimuovere le frontiere culturali e sociali tra diverse fasce di popolazione. Ne sono testimonianza le azioni nel settore dei rifiuti e nei campi Rom presenti sul territorio napoletano.

La balena dell’Eocene che mangiava i suoi simili

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica «Plos One» afferma che, dal contenuto dei fossili rinvenuti in Egitto anni prima, l’esemplare Basilosauro isis fosse il predatore dominante marino durante il periodo della sua esistenza

Ottava edizione della festa d’Africa festival

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Appuntamento europeo con l’Arte, la Musica e il Teatro

Ai nastri di partenza l’Ischia film festival

0
Tempo di lettura: 2 minuti

Inizia domenica la 7ma edizione dell’Ischia Film Festival, la kermesse dedicata ai set cinematografici più belli

La pace, H. Jonas e Giacomo

0
Tempo di lettura: 8 minuti

C’è chi cerca la trasformazione, il «passaggio» come ripristino delle dignità soffocate, c’è chi vede questa trasformazione come Passah, passaggio storico dalla schiavitù alla libertà, c’è chi crede che la Pasqua segni il trionfo del bene sul male, il mistero rivelato in base al quale hanno senso tutti gli impegni della vita volti a restituire il volto umano agli sfregi impressi dall’uomo all’altro uomo

Sono romani i più antichi europei

0
Tempo di lettura: 4 minuti

I resti della Valle dell’Aniene hanno 250mila anni e costituiscono la più antica evidenza diretta della presenza dell’Uomo di Neanderthal sul continente europeo, aprendo nuovi scenari sulle possibili tappe dell’evoluzione dell’uomo e sui flussi migratori attraverso il vecchio Continente

L’etnobotanica non è… folclore

Tempo di lettura: 7 minuti

Le poche conoscenze acquisite rimangono confinate nel mondo della ricerca e, pur se divulgate, non se ne tiene ancora debitamente conto; niente succede, infatti, sul piano alimentare, nonostante un parlare quasi ossessivo di prodotti tipici, e non si vede coinvolta la stessa scienza dell’alimentazione; niente ancora sul piano della farmaceutica, ancora troppo impegnata a cercare molecole in terre lontane o per altre vie; sono tante, ad esempio le specie che meritano di essere prese in considerazione per indagini fitochimiche

Langhe doc, no alla globalizzazione del gusto

Tempo di lettura: 2 minuti

In occasione dell’XI edizione del Festival Piemonte Movie, venerdì prima nazionale del film «Langhe Doc – Storie di eretici nell’Italia dei capannoni», documentario di Paolo Casalis prodotto dalla Stuffilm di Bra

Tersilla, la balenottera intelligente quanto uno scimpanzè

Tempo di lettura: 5 minuti Vissuta tra i 3,4 e i 3 milioni di anni fa. Uno studio approfondito di un gruppo di ricerca congiunto del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino (coordinato […]

Non puoi leggere tutto l'articolo perché non sei un utente registrato!

Registrati oppure esegui il login.

La perdita dei sensi

0
Tempo di lettura: 3 minuti

Pagine 352 – Costo ? 18,00

Bio, riciclabile, compostabile… l’imbroglio plastica continua

0
Tempo di lettura: 11 minuti

A che serve la Bioplastica? Ma con tanta plastica non degradabile che abbiamo, a che ci serve farne di Biologica, pseudodegradabile? Pare proprio un assurdo totale, a cui spesso non si pensa affatto

L’acqua nella storia

0
Tempo di lettura: 2 minuti

di Francesco Mantelli e Giorgio Temporelli, edizione Franco Angeli

Pagine: 359 | Costo ?: 0.00

«L’acqua nella storia» è il titolo di una monografia edita da Franco Angeli e pubblicata a dicembre 2007 che tratta della gestione e dello sfruttamento della risorsa idrica nel corso dei secoli e dell’evoluzione del concetto di potabilità, dalle basi scientifiche per arrivare alla normativa attuale; il tutto concentrato in 359 pagine con immagini, grafici e tabelle.
Si ripercorre la storia dell’acqua a partire dalle prime civiltà asiatiche e soffermandosi sullo sviluppo di tecniche per lo sfruttamento delle acque sotterranee che, come i qanat, dalla Persia e fino ai giorni nostri hanno permesso di trasportare piccoli volumi d’acqua per lunghe distanze diminuendo l’evaporazione, facilitando irrigazione dei campi e aumentando la disponibilità d’acqua potabile.

Nel testo si trovano poi le descrizioni degli acquedotti romani e medievali e dei primi sistemi di potabilizzazione che permisero una riduzione delle epidemie. Si mette, così, in luce come già dal Medioevo si fossero diffusi dei criteri per valutare l’idoneità delle acque destinate all’uso potabile.
Nel 1700 iniziarono ad essere elaborate le prime basi scientifiche per stabilire i criteri di potabilità delle acque, ma solo nella seconda metà del 1800 si diffusero studi sulle caratteristiche delle acque ad uso umano.

Gli autori hanno, inoltre, ricostruito nella sua completezza la legislatura italiana a partire dalla legge sanitaria Crispi-Pagliani del 1888, in cui si obbligavano i comuni a dotarsi di acqua potabile «pura e di buona qualità», a seguito di un’inchiesta sull’approvvigionamento idrico italiano che aveva messo in luce come nel 1884 solo la metà dei comuni italiani fosse dotata di condutture per la distribuzione di acque potabili. Un excursus sulla normativa del 900 conduce, infine, alla legislazione attuale e ai criteri guida forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’individuazione dei valori limite dei parametri di qualità delle acque potabili.

Il volume è promosso dalla Fondazione Amga nata nel 2003 per divulgare la cultura scientifica ed economica del settore idrico. Gli Autori sono due tra i migliori esperti italiani sull’argomento: Francesco Mantelli e Giorgio Temporelli.
Il primo è chimico dirigente presso Arpat e, oltre ad aver pubblicato diversi testi, a carattere scientifico e divulgativo, collabora con l’Iss, l’altro è invece fisico presso la Società Italiana Trattamento Acque di Genova.

(Fonte Arpat)

Argentario: la salvaguardia del mare riparte dalle scuole

0
Tempo di lettura: 2 minuti

L’offerta formativa per l’anno scolastico 2012-2013 proposta dall’Accademia mare ambiente (Ama) dell’Argentario

Le scuole in gita a Friburgo, la città sostenibile

0
Tempo di lettura: 2 minuti

È la meta europea di tutti coloro che vogliono vedere i principi dello sviluppo sostenibile in pratica, nella vita di tutti i giorni