La rivincita della scienza derisa
Il ritorno della fusione fredda al Dipartimento di Fisica di Roma, la rivincita di Benveniste a Parigi dove a 10 anni dalla sua dipartita in Cielo si ricorderà la sua opera che è stata ripresa in un lungo documentario su France 5 e Alberto Carpinteri le cui teorie stanno trovando spazio su grandi riviste e in conferenze al Caltech in California a maggio e poi a Perm nella Città dell’High tech militare russo dove a luglio ha tenuto un’altra conferenza e dove i suoi «malfamati» esperimenti sulla frattura delle rocce e sulle relative emissioni di neutroni sono stati replicati diverse volte
Fuoco a volontà
«Piromafia», disattenzione e negligenza ci costano 500 milioni di Euro l’anno, vale a dire ? 10 per ogni individuo
Una faccenda delicata. La televisione oltre la fiction
Osservando l’ambientazione e valorizzando il successo di ascolti si possono promuovere utili messaggi in tema di tutela del paesaggio. La casa di Salvo Montalbano, costruita sull’arenile dell’immaginaria Marinella a pochi metri dalla linea di costa, rappresentata in sé un’opera in evidente violazione alle norme di tutela ambientale e paesaggistica. Ci piacerebbe pensare che anche la televisione ben fatta, che permea i nostri sentimenti, i nostri desideri e i nostri umori, possa servire a far comprendere come il territorio rispettato, i paesaggi preservati sono il bene collettivo fruibile da tutti
Ma la Storia è ancora maestra di vita?
Se la speranza non alimenta aggregazioni l’utopia rimane chimera: se il proletariato (brutta parola, per caso?) non nutre la coscienza critica e non aggrega non è perché abbiamo sfornato dalla scuola menti opache… è perché la storia dei vissuti non fornisce ai viventi il senso dell’utopia come possibile realtà da conquistare. Un criterio metodologico che ha avuto risultati soddisfacenti e sicuri
La disfatta della cultura ambientale
Ma i problemi ci sono e incombono come una spada di Damocle sulla vivibilità quotidiana e sulla sua deprimente qualità. La natura, la sua biodiversità, l’inquinamento soprattutto atmosferico; la forte esposizione ai rischi naturali, la vulnerabilità del nostro fragile territorio; lo sperpero di terre agricole; la manomissione del paesaggio. Sono i temi di cui si fa portavoce solo qualche sparuta voce predicante nel deserto. Anche a sinistra, area politica nella quale si credeva e si ritiene che maggiore sia e debba essere l’impegno su questi temi
La felicità, dalla filosofia alla nuova economia
L’interesse sempre più ampio verso la crescita verde, accompagnata da una rivisitazione degli indicatori nei quali sono inclusi anche alcuni concetti presenti nell’indicatore di misura della «Felicità di una nazione» può far sperare che l’umanità sia pronta ad intraprendere una strada che possa essere diversa dallo sfruttamento delle risorse naturali perpetrato fino ad oggi
Nucleare – Anche il Lazio dice «no»
Si tornano a decantare i grandi vantaggi rispetto alle fonti energetiche tradizionali e a quelle rinnovabili: e si dimenticano esperienze recenti ed eventi passati, che dimostrano invece la totale illusorietà di avere a costi ridotti un nucleare moderno, pulito e privo di scorie pericolose
Grillo, i 5stelle e il sol dell’avvenire
La promozione delle politiche ambientali è un percorso ad ostacoli con una trama già vissuta in cui l’unico e prepotente tessitore è sempre il potere e quindi il denaro. Ora c’è un altro vento, più forte e più consapevole, sembrerebbe la volta buona, ma una voce antica ci dice di stare attenti, di osservare. Un’altra voce ci tranquillizza, e viviamo nuove sensazioni e nuove speranze. Ma perché questa volta le cose dovrebbero essere diverse?
Il tempo è denaro… vale ancora oggi?
Nell’epoca della futura società della conoscenza, si è dato vita ad un movimento culturale e scientifico on-line per lo sviluppo creativo dell’economia della conoscenza denominato «Creative class net italian style» e successivamente si è iniziato a dare sviluppo al gruppo di ricerca su «Bio-Vitalism»
Il popolo dei «no» e quello dei «sì»
Di fronte a tanti guasti ambientali e climatici attardarsi su una guerra di trincea non aiuta nessuno a vivere, è urgente invece capire le ragioni e fare scelte giuste e ponderate: dagli accordi climatici a quelli di organizzazione della vita sociale. Da Rio 92 alle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici
Tap, Tav, Rspo, Fsc, Dismo & Co.
Il Nimby (ovvero la sfiducia ecologica) che si nasconde dietro un acronimo. È facile poi accusare di «allarmismo» chi difende l’ambiente mostrando l’apparente contraddizione di non volere quello che a tutti sembra un bene comune…
Non è più tempo di scorciatoie
Serve un cambio di marcia
Di scorciatoia in scorciatoia siamo arrivati all’attuale situazione. Nessuna decisione netta per la decarbonizzazione, per l’esclusione della plastica dalla catena dei consumi, per il rispetto totale, punto e basta, della natura… forse, se non ci saranno rinvii e aggiustamenti, qualcosa si inizierà a vedere per il 2030 o il 2050
Ambiente, promesse e Bellanova
Serve un cambio di marcia
Boero: «Mi preoccupa, che Teresa Bellanova, da neoministro dell’Agricoltura, si dimostri possibilista sull’agricoltura industriale e gli Ogm. L’agricoltura industriale punta sulle monocolture (spesso ingegnerizzate), fornisce i servizi ecosistemici con la chimica (i fertilizzanti), e rimuove la biodiversità vegetale con gli erbicidi e quella animale con gli insetticidi»
La ricerca e la comunicazione scientifica
La scienza ha bisogno di divulgazione e purtroppo mancano i divulgatori; lo scienziato è troppo impegnato nelle sue ricerche e non ha tempo per divulgare
Ambiente ed efficienza energetica
E viene a galla la questione ambientale che rende le fonti energetiche fossili classiche insostenibili mentre le fonti cosiddette alternative appaino lente anzi lentissime a raggiungere i livelli di produzione delle fonti fossili classiche. Così è accaduto per le evoluzioni delle fonti classiche del carbone che si imposero e sostituirono la legna, e quindi come la sostituzione del petrolio sul carbone e del gas sul petrolio dimostrano, l’avvento di una nuova fonte di energia, a cominciare da quella nucleare, per continuare con il solare, eolico, geotermico ecc. richiederà molto tempo tra mezzo secolo e un secolo
Mes, ecco quello che sta succedendo
L’Europa si conferma matrigna ma… tutte le strade portano a Roma
Per quanto tempo riuscirà Conte a mantenere sotto traccia queste posizioni chiaramente divergenti sul ricorso al Mes? Si tratta di un conflitto sanabile? E se non lo fosse, che effetto può esso arrivare ad avere per la continuità dell’esperienza di governo? E per quanto tempo ancora l’Europa potrà sopportare simili contrasti al suo interno che ne minano la stessa ragion d’essere, in un conflitto sempre più evidente fra egoismi nazionali dettati dalla finanza speculativa e slanci verso quel sogno europeo di Altiero Spinelli che comincia ad assomigliare sempre più a un incubo a causa del rigore totemico e moralista di alcuni stati verso la stabilità finanziaria?